Giovedì, 03 Marzo 2022 11:53

Riposo creativo Come combattere i rischi legati al mancato riposo e gestire lo stress

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Riposati ogni tanto,

un campo che riposa

 dà un raccolto

    abbondante (Ovidio)

 

Siamo abituati a costruirci una prigione di appuntamenti e di doveri. Il lavoro determina la struttura della giornata, della settimana e dell’anno, ma quando ci capita di avere tempo libero a disposizione non sappiamo cosa fare, e cosa voglia dire riposare.

I nostri antenati erano cacciatori, uomini e donne con l'istinto primario della sopravvivenza in condizioni climatiche, igieniche e culturali molto precarie. Il corpo umano, allora come oggi, è progettato per muoversi, spostarsi e sopravvivere ad ogni costo. Il nostro sistema nervoso autonomo, infatti, a nostra insaputa, esercita una continua azione di controllo sul nostro organismo per consentirci di raggiungere i nostri obiettivi, con il minor dispendio di energie e nel miglior stato di comfort possibile.

Sembrerebbe quindi, che non siamo progettati per la sedentarietà, ma per il movimento, ma è qui l’errore, ed è sempre qui, che è necessaria una piccola precisazione. Poiché come in tutte le cose gli eccessi creano sempre danno, è necessario trovare un equilibrio fra l'attività motoria, intellettuale e il RIPOSO! L’orologio e la sua pianificazione hanno riempito le nostre giornate, e quando tutto diventa troppo allora il nostro corpo e il nostro spirito non collaborano più e insorge la sindrome del burn out oppure la hurry sickness, la malattia dell’essere sempre di corsa.

 

Rischi legati al mancato riposo

Sono molti i disturbi provocati al nostro organismo dallo stress quando non è gestito: emicranie, alterazioni metaboliche e del sonno/veglia, affaticamento cronico, dolori muscolo/articolari, ipertensione, disturbi gastro-esofagei, eccessi di rabbia o depressione, impulso a nutrirsi in modo disordinato ed eccessivo, problemi alla vista, insomma diciamo che non riuscire a "gestire" lo stress comporta un elevato rischio per la nostra salute e il nostro benessere.

 

Quali sono i modi creativi di riposare?

Attenzione, quando parliamo di riposo non ci riferiamo solo al numero di ore dormite per notte, ma anche alle pause che ci concediamo nel corso della giornata e, più in generale, al giusto atteggiamento mentale per riuscire a “staccare”, rilassando la mente e il corpo.

Il riposo consente all'organismo di recuperare le forze e di rilassarsi, ma è un'attività che non prevede necessariamente l'atto del dormire.

1) Meditare

Mentre per alcuni la pratica della meditazione consiste nell’esplorare la propria spiritualità, per altri la meditazione aiuta semplicemente a rilassarsi, aiutandoli a migliorare il proprio stato di calma e tranquillità, mentre consente di ridurre lo stress e trovare un maggiore senso di felicità.

Addestrando la nostra attenzione, la meditazione può riportare la mente al momento presente, permettendoci di svincolarci dai pensieri confusi e diventare più presenti, più equilibrati e più chiari. Quando mediti, non stai cercando di spegnere i tuoi pensieri o sentimenti. Invece, stai imparando ad osservarli senza giudicare, per poterli comprendere meglio nel tempo. Potremmo paragonare la meditazione ad un muscolo che non hai mai usato prima, che deve essere usato con attenzione e costanza per funzionare correttamente. Ma vale la pena ricordare che non esiste una meditazione perfetta. La meditazione è qualcosa che si pratica, non qualcosa che si perfeziona.

2) Riposo sensoriale o Digital Detox

Secondo Your Digital Detox, la prima realtà italiana che offre supporto a persone e aziende per ridurre al minimo i comportamenti malsani derivanti da un eccessivo utilizzo dei dispositivi digitali, nell’era dell’informazione il confine tra online e offline sta diventando sempre più labile. Pertanto, il digital detox deve essere visto come un’opportunità per riappropriarsi del proprio tempo e restituirgli il giusto valore. Potremmo ad esempio svolgere un’attività rilassante al mattino prima di iniziare la nostra giornata, oppure leggere un libro o il giornale durante il primo caffè della giornata  prima di immergerci nella giungla digitale. Cambiare le abitudini è difficile ma non impossibile. Per prima cosa, quando è possibile, cerca di separarti fisicamente da tutti i tuoi dispositivi digitali. Iniziare la giornata con il tintinnio di una vecchia sveglia piuttosto che con la suoneria dello smartphone; tenere il telefono lontano dal comodino, così verrà meno la tentazione di controllarlo prima di addormentarsi o al mattino appena svegli; invece, di consumare il pasto vicino al pc, utilizzare il pranzo e la cena come delle occasioni per sedersi faccia a faccia con amici, familiari o colleghi di lavoro e fare due chiacchiere con loro.

3) Riposo creativo

Il riposo può essere creativo. Questo tipo di riposo è particolarmente importante per chiunque debba risolvere problemi o fare brainstorming di nuove idee. Permettersi di apprezzare la bellezza, che sia naturale, di un bosco o del mare, o artistica, come una mostra, la musica o il teatro, risveglia lo stupore e la meraviglia dentro ognuno di noi. Può ispirare creatività anche una camminata, perfino quella per raggiungere l’ufficio da casa. Uno studio della Stanford University, in California, ha concluso che andare a piedi permette al cervello di abbassare le difese super razionali e di lasciare spazio al libero flusso delle idee, stimolando la nascita di prospettive originali del pensiero.

4) Riposo emotivo

L’esaurimento emotivo è uno stato che viene raggiunto in seguito a uno sforzo eccessivo. In questo caso non parliamo solo di eccessi lavorativi, ma di uno smodato farsi carico di conflitti, responsabilità o stimoli di tipo emotivo o cognitivo. Si tratta di un processo che si incuba lentamente, finché la persona non crolla. Questa rottura può immergere il soggetto in uno stato di paralisi, di depressione profonda o di malattia cronica. Si produce un cedimento nella vita del soggetto, perché letteralmente non ce la fa più. Imparare a riposarsi emotivamente significa avere il tempo e lo spazio per esprimere i propri sentimenti e poter rispondere sinceramente alla domanda: «Come stai?». Occorre inoltre lavorare per costruire un atteggiamento diverso nei confronti dei compiti quotidiani. Ogni giorno devono esserci momenti da dedicare agli impegni e altri per riposarsi e realizzare le attività che risultino gratificanti. Bisogna mettere da parte la perfezione o l’ottemperanza. Respirare, riconnetterci con noi stessi e con quello che desideriamo. È fondamentale sviluppare un atteggiamento di comprensione e bontà con noi stessi.

5) Riposo sociale

Dalton-Smith in  “The 7 types of rest that every person needs” definisce riposo sociale la pausa dalle persone che attingono alla nostra energia, perché richiedono qualcosa da noi. Non sono persone negative, anzi notoriamente sono i familiari e i colleghi più stretti. Ecco, con tutto l’affetto che possiamo nutrire nei loro riguardi, ogni tanto bisogna stare un po’ da soli o circondarsi di persone che non hanno bisogno di nulla. Quella che potremmo definire la sottile differenza tra egoismo e amor proprio.

6) Trance naturale

La trance ipnotica è una modificazione dello stato di coscienza spesso caratterizzata da un notevole assorbimento dell’attenzione verso tutte le attività, le sensazioni ed emozioni più profonde del soggetto, con un ripiegamento ad un’autoanalisi e ricerca di significati più o meno inconsapevoli, a tutti quegli eventi che non riescono ad essere risolti con una normale attività consapevole della coscienza. L’esperienza quotidiana della trance ipnotica è in alcuni casi simile al fare qualcosa in modo automatico (ad esempio guidare l’automobile): i comportamenti vengono messi in atto contemporaneamente e non “monitorati” consapevolmente (ad esempio parlare col passeggero e ascoltare l’autoradio mentre si guida fumando una sigaretta).

Quest’esperienza comune a tutti quanti noi, rappresenta un’abilità dell’individuo di alienarsi dal resto del mondo e recuperare energie. In queste occasioni in cui “mettiamo il pilota automatico” possiamo dirigere la nostra attenzione verso il nostro “mondo interno” senza per questo essere costretti ad interrompere le nostre azioni. La trance ipnotica è un fenomeno normale, che viviamo più volte ogni giorno (mediamente una volta ogni 90 minuti circa), e di cui conosciamo le varie sfumature e intensità: ognuno di noi sa cosa vuol dire “essere completamente assorto in una attività”, così come ognuno conosce l’esperienza del “sogno ad occhi aperti” o dell’immaginazione vivida, in cui il “confine” tra la realtà esterna e mondo interno non è nettamente marcato.

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