Sintomi del paziente come bussola per il terapeuta - Consultorio Psicologico Antera Roma
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Sintomi del paziente come bussola per il terapeuta

Psicoterapia e archeologia: la ricerca delle città sommerse

La psicoterapia considera oggi i malesseri portati dai pazienti nella loro peculiarità e specificità, per andare alla ricerca del loro senso di utilità, sia dal punto di vista dell’economia psicologica della persona, che da quello del contesto all’interno del quale il sintomo stesso trova la sua espressione, al fine di identificare il suo significato in termini di equilibrio relazionale.

IL PROGETTO TERAPEUTICO (la mappa e le coordinate)


Quante sono le variabili in gioco? Di cosa bisogna tenere conto nella progettazione di un intervento terapeutico? Queste domande prescindono dall’approccio utilizzato dal terapista che, utilizzando il proprio bagaglio di conoscenze, lavora insieme al paziente al fine di co-costruire il progetto di intervento, la mappa che descrive il territorio. I passaggi sono per lo più i seguenti:

  • trovare una strategia
  • specificare la ripetitività dei comportamenti sintomatici
  • elaborare indicazioni che possano innescare il processo di cambiamento desiderato.

Ma tutto questo molto spesso non basta: pur individuando la strada giusta, ben presto ci si rende conto che è complicato orientarsi. Intervengono infatti elementi che a volte sfuggono alla consapevolezza e che vanno individuati e rivelati al più presto: le resistenze (non solo dei pazienti!), i meccanismi difensivi, il contro-transfert, i processi psicopatologici messi in atto.

Per individuare le corrette coordinate è indispensabile identificare la corrispondenza tra la fase del ciclo di vita del paziente e della sua famiglia, l’emergenza soggettiva ed il momento nel quale viene chiesto aiuto. Sappiamo anche che l’intervento psicoterapeutico ha un tempo limitato, che dobbiamo riuscire a considerare e controllare, ponendoci degli obiettivi a breve, medio e lungo temine, verificando attraverso interventi di follow up l’effettivo esito del lavoro svolto.
Non un lavoro semplice, che trova, di volta in volta, un modo di espressione diverso: può cambiare l’approccio, la relazione terapeuta paziente, i contesti di cura.

LA BATTAGLIA PER L’INIZIATIVA (la bussola)


Fra i vari indirizzi terapeutici utilizzati all'interno del ConsultorioAntera troviamo l’approccio sistemico relazionale e, all'interno di esso, uno degli approcci più originali è senz’altro quello che Carl Whitaker chiama ‘la battaglia per l’iniziativa’. Secondo Whitaker questa ‘battaglia’ serve a far sì che i pazienti mantengano l’iniziativa nella propria vita e anche per assicurare che i sintomi che inizialmente portano nella stanza di terapia restino lì, che non se ne liberino per poi crollare, aspettando che il terpista gestisca il loro mondo, il territorio entro il quale si muovono. Non mira ad alleviare i sintomi sin da subito, ma a fare in modo che essi diventino l’energia che fa muovere le cose e solo in un secondo momento agirà in modo che il malessere diventi produttivo. Il terapista dovrebbe riuscire ad interiorizzare la sofferenza del paziente in modo da identificarsi con lui, al fine di ottenere una risposta empatica. Il sintomo è inizialmente considerato quasi come una bussola: non va gettata via, ma bisogna servirsene per guidare alla scoperta di ciò che non è immediatamente visibile, per poi trovare nuovi punti cardinali.

LA CITTA’ SOMMERSA (l’infrastruttura emotiva)


Whitaker considera la terapia simbolica simile all’infrastruttura di una città: l’importante è osservare ciò che scorre sotto le strade e gli edifici, perché è questo che permette alla vita in superficie di andare avanti. Si può anche non vederle queste cose, però quando si guarda fuori sappiamo che sotto la superficie ci sono le tubature del gas, dell’acqua e le linee telefoniche. Questo mondo sotterraneo è essenziale per tutto ciò che avviene altrove. Un’altra caratteristica di questo livello di funzionamento, oltre al fatto che non è osservabile direttamente, è che esso ha un impatto ampio, generale, su un enorme numero di case, uffici, negozi. Il suo effetto pervade tutto.
I nostri mondi sotterranei personali sono dominati dal flusso di impulsi e di simboli in evoluzione. Anche se non sono visibili sono lì. Come l’acqua scorre nelle tubature sotto le strade, così gli impulsi scorrono nel nostro inconscio. Sotto questo aspetto siamo tutti uguali, tutti abbiamo queste infrastrutture emotive che assicurano lo scorrere della nostra vita di pulsioni. Spesso sono nascoste alla vista, o almeno sono mascherate, ma tuttavia esistono ed è proprio su di esse che spesso si concentra il lavoro del terapeuta per ottenere cambiamenti "in superficie".