Sembra passata una vita, ma in realtà solo quattro anni fa, proprio in questo periodo dell’anno, la vita di tutti ha vissuto un momento di stand by. È stato questo un arco di tempo in cui, professionalmente, si è reso necessario rivedere il nostro stile, pur cercando di mantenerci coerenti, da psicoterapeuti. Ognuno con la propria grammatica, ognuno rimanendo fedele al proprio approccio.
Nello smarrimento sperimentato in quel periodo, è stato necessario interrogarsi attraverso momenti di confronto tra colleghi per pensare ad una nuova pratica clinica, utile al proseguimento del lavoro, oltre che ad una vera e propria sperimentazione creativa.
Eravamo nel 2020, nelle nostre case e con lo sguardo fisso sul monitor del computer, intenti a riflettere su come far conciliare psicoterapia e distanza in un’epoca che ci ha imposto il limite più grande: l’isolamento.
Dalla pandemia, nuovi strumenti a supporto della psicologia
Abbiamo necessariamente dovuto lavorare con i pazienti attraverso modalità di interazione digitali fino a quel momento quasi mai utilizzate, imparato ad essere e fare gli psicoterapeuti in un modo nuovo, al passo con i tempi; un modo che, anche oggi che quel periodo sembra così lontano, è destinato a restare nella nostra “valigia degli attrezzi”: il mondo online è diventato un nuovo possibile setting di lavoro.
Psicoterapia in presenza e online
Nella terapia da remoto il luogo d’incontro non è più il nostro studio, uno spazio fisico ben connotato, ma uno spazio virtuale: entriamo nelle case dei nostri pazienti e loro nelle nostre.
Attraverso l’incontro online abbiamo avuto l’occasione di osservare i contesti di vita dei nostri pazienti; li abbiamo visti muoversi in un ambiente a loro familiare, decidere la stanza nella quale sarebbero avvenuti i nostri incontri; questo ci ha consentito di acquisire dati di vita quotidiana che hanno fatto da sfondo ai racconti delle storie che ascoltavamo.
In questo caso abbiamo avuto la possibilità di osservare più da vicino e contemporaneamente i volti delle persone e di cogliere, quindi, alcuni dettagli espressivi che sarebbero potuti sfuggire durante una seduta in presenza, per la distanza fisica che normalmente c’è tra terapeuta e paziente, oppure tra un membro e l’altro di una famiglia o di una coppia.
Terapia online: sopravvivenza o alternativa?
L’esperienza maturata in questi anni ci consente di poter affermare che questo strumento si è rivelato una valida alternativa alla terapia tradizionale.
Ma allora fu una questione di sopravvivenza: l’alternativa era fermarci e, nel rispetto del nostro lavoro e nel tentativo di curare (e anche di curarci, nello sforzo di andare avanti), nella maggior parte dei casi non lo abbiamo fatto, riorganizzandoci.
Oggi, invece, sappiamo che la terapia on line è una questione di scelta, è uno strumento nella nostra cassetta degli attrezzi che abbiamo imparato, necessariamente, ad utilizzare, e che può rappresentare una alternativa. Quando è corretto fare questa scelta? Quando offrire questa possibilità?
Tra passato e presente
Il ritorno a quella che convenzionalmente chiamiamo normalità ci ha portato a tornare alle nostre abitudini, anche lavorative, ma nel frattempo un segno è rimasto in noi e nei nostri pazienti.
Quella sensazione di tempo sospeso che abbiamo tutti vissuto è stata in qualche modo memorizzata e la tentazione di fermare nuovamente lo scorrere dei secondi, forse, è inconsapevolmente sempre viva. Potrebbe esserlo in chi esprime una richiesta di aiuto e immagina che lo spazio virtuale assolva la stessa funzione di quello fisico ed anche in chi quell’aiuto cerca di darlo e ha imparato nuove vie per non rimanere indietro.
Questo ha contribuito da una parte alla nascita di diverse realtà che offrono esclusivamente terapia on line e dall’altra ha spinto a cimentarsi in questa nuova forma di terapia chi prima del 2020 non l’aveva mai utilizzata.
Tra la necessità di aggiornarsi e la spinta a voler stare al passo con i tempi, la terapia on line è oggi una realtà e numerose organizzazioni sono nate su questa scia ed è un fatto che la clinica on line sia oggi diventata uno strumento che dobbiamo necessariamente sapere utilizzare, consapevoli del fatto che non è un obbligo, ma una possibilità.
Di certo è una grande agevolazione azzerare le distanze, senza dimenticare però che percorrerle, a volte, è di per sé terapeutico.