Venerdì, 15 Aprile 2022 07:23

Disregolazione Emotiva

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Che cosa sono le Emozioni?

Nel film “Inside Out” la Disney Pixar affronta il tema delle emozioni, nello specifico quelle di base come paura, gioia, rabbia, tristezza e disgusto, mostrando il loro ruolo e importanza nel quotidiano delle nostre vite. Il film ci ricorda che tutte le emozioni, anche quelle sgradevoli, sono degne di attenzione e vanno esplorate al fine di comprendere meglio i significati delle cose e capire cosa vogliamo o non vogliamo.

Spesso parliamo e sentiamo parlare di emozioni, ma sappiamo veramente spiegarle? Pur non essendoci una definizione scientifica univoca, potremmo descriverle come brevi, involontarie, totalizzanti risposte complesse dell’organismo ad eventi interni ed esterni rilevanti. La loro natura multisistemica implica il coinvolgimento di diverse componenti:

  • la valutazione cognitiva o appraisal, cioè l’interpretazione da parte dell’individuo di un determinato antecedente emotigeno
  • il comportamento ovvero le risposte verbali e non verbali e le azioni
  • le risposte fisiologiche o arousal dell’organismo (variazioni nella frequenza cardiaca e respiratoria, sudorazione, pallore, rossore, etc.),
  • il vissuto soggettivo o vulnerabilità emotiva agli stimoli

 

Ai fini del benessere personale, quando proviamo una determinata emozione in un determinato contesto che crea una situazione instabile, cerchiamo di modulare l’esperienza emotiva in modo tale da renderla coerente al contesto in linea con le nostre aspettative, attiviamo cioè un processo di regolazione emotiva.

Per regolazione emotiva si intende una serie di abilità che possono essere apprese sin dall’infanzia:

  • riconoscere il tipo di emozione;
  • inibire gli impulsi e i comportamenti inadeguati causati da emozioni, positive o negative, particolarmente intense;
  • organizzare le proprie emozioni in modo coordinato in vista di un obiettivo;
  • calmare in modo autonomo l’attivazione fisiologica indotta da forti emozioni;
  • mantenere focalizzata la propria attenzione in presenza di emozioni forti

 

Tuttavia non sempre siamo in grado di ripristinare la stabilità interna in seguito all’attivazione di un’emozione, ma anzi ci sentiamo sopraffatti come se non riuscissimo ad agire un controllo su ciò che accade dentro di noi. Siamo in preda alla disregolazione emotiva. 

 

Che cosa è la Disregolazione Emotiva?

La disregolazione emotiva è, malgrado gli sforzi compiuti, l’incapacità di avere una buona consapevolezza delle nostre emozioni, e soprattutto di fornire delle risposte adattive, di compiere azioni adeguate per regolare o ricondurre entro la norma gli stimoli, le esperienze, le risposte verbali e/o non verbali.

Qualora questa inabilità alla riorganizzazione emotiva si presenta per un’ampia gamma di emozioni e di contesti ed è caratterizzata da una severa vulnerabilità emotiva, cioè dalla tendenza a reagire in modo intenso e rapido di fronte a stimoli emotivi anche minimi e dal lento ripristino del tono emotivo di base, si parla di disregolazione emotiva pervasiva.

 

Le cause della disregolazione emotiva

Secondo il modello dello sviluppo biosociale dell’individuo, la disregolazione emotiva è il risultato della predisposizione biologica, del contesto ambientale e della combinazione di questi due fattori e del loro reciproco rinforzo che nel corso del tempo comporta l’acquisizione di caratteristiche individuali e strategie di coping disadattive.

Vediamo più nel dettaglio questi tre fattori:

  • La predisposizione biologica: oltre a fattori biologici (ereditarietà, traumi natali, perinatali, o traumi neurologici, malattie occorse dopo la nascita, effetti delle esperienze precoci di apprendimento), esistono due  dimensioni temperamentali particolarmente determinanti per lo sviluppo nel bambino di una severa vulnerabilità emotiva, e queste sono uno scarso effortful control (ovvero un insieme di comportamenti di autoregolazione) e un’affettività negativa (impulsività, frustrazione, incapacità di venire consolati)
  • Il contesto ambientale, in particolare quello di cura familiare, può influenzare lo sviluppo del bambino sotto tre aspetti principali:
    • la tendenza all’invalidazione delle emozioni associata ad una incapacità ad esprimerle attraverso modalità adeguate;
    • uno stile di interazione che rinforza l’attivazione emotiva;
    • una scarsa adeguatezza dello stile dei caregiver nei confronti del temperamento del bambino. Può accadere dunque che le richieste del bambino superino le capacità dell’ambiente familiare di fornire risposte.
  • L’elemento particolarmente determinante è l’invalidazione in cui si coinvolgono in un circolo vizioso di rinforzo entrambi le parti: il bambino vulnerabile emotivamente, che usa l’espressione emotiva come sistema di comunicazione e se non ottiene una risposta adeguata intensifica l’emozione per rafforzare il messaggio comunicativo; il caregiver, che non recepisce o disconosce il messaggio comunicativo, rispondendo in maniera inappropriata, imprevedibile, insensibile, estrema (ipo o iper risponde). Un esempio di invalidazione è quando il bambino piange e il caregiver non si sintonizza con i bisogni di questo, provando a consolarlo o cercando di capirne la causa, ma lo zittisce con frasi del tipo “Smetti di fare il piagnucolone” o “non hai sete, hai bevuto poco fa”. Tale discrepanza nel tempo porta il bambino ad apprendere che le esperienze dolorose sono attribuibili a sue caratteristiche individuali negative, a non avere fiducia nella sua percezione ed interpretazione degli eventi interni ed esterni, e dunque ad acquisire comportamenti disadattivi ripetitivi. 

 

La disregolazione emotiva e le sue implicazioni

La disregolazione emotiva, che ricordiamo consiste nell’inabilità a regolare l’attivazione emotiva, interferisce con lo sviluppo e il mantenimento del senso del sé, prodotto di un processo di auto-osservazione e di osservazione delle reazioni altrui alle proprie azioni, e che necessita di coerenza e prevedibilità emotiva.

Nei soggetti con disregolazione emotiva pervasiva si rileva un senso d’identità inadeguato, o a volte assente del tutto, con conseguente difficoltà relazionali interpersonali, poiché queste richiedono spontaneità nell’espressione emotiva, capacità di autoregolazione emotiva e di tolleranza degli stimoli emotivamente dolorosi. Tali soggetti possono sviluppare relazioni altamente caotiche ed anche divenire iperdipendenti dagli altri, di cui temono l’abbandono.

La disregolazione emotiva pervasiva ha anche implicazioni sul piano comportamentale, ovvero nel tentativo di regolare l’esperienza emotiva e indurre sollievo ad emozioni ingestibili, l’individuo attiva strategie disadattive, quali abuso di sostanze, tentativi autolesivi o suicidari, comportamenti impulsivi. Questi effetti della disregolazione emotiva e della disregolazione comportamentale si possono riscontrare tipicamente in pazienti con Disturbo Borderline di Personalità ma anche con Disturbi dell’Umore e Disturbi d’Ansia

 

L’aiuto psicologico

Alla luce di quanto descritto si può concludere che chiedere un supporto psicologico possa essere un passo per ristabilire un benessere personale. Il trattamento psicoterapeutico può aiutare i soggetti con disregolazione emotiva ad esplorare il repertorio che mettono in atto per modulare le loro emozioni, identificare i meccanismi di funzionamento disfunzionali e lavorare sullo sviluppo di strategie di coping alternative e adeguate.

Il Consultorio Antera Onlus, nelle sedi di Roma, Monterotondo e Fiumicino offre la possibilità di incontrare psicoterapeuti esperti nell’ambito della disregolazione emotiva, accogliendo e accompagnando gli individui all'interno del proprio percorso terapeutico.

 

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