I social media hanno rivoluzionato il nostro modo di stare al mondo ed a lavoro: hanno modificato i nostri ritmi, hanno accorciato le distanze geografiche, ma allungato quelle dell'interazione sociale. In alcuni casi hanno influito sui ritmi sonno veglia ed in definitiva hanno cambiato in diverse circostanze le nostre abitudini di vita.
L'informazione presente sui social è accessibile a tutti e viaggia ad una velocità tempo fa inimmaginabile. Il vincolo che richiede è che l'utente sia presente sul social: più l'utente risulta connesso e maggiori sono le informazioni che riceverà. Rispetto alla presenza, più un utente risulta visibile (pubblicazione post, likes) e maggiori saranno le opportunità che quel social gli offrirà. Vediamo in che modo questi aspetti legati alla presenza sui social possono influenzare gli individui. Facciamo una panoramica degli effetti su bambini ed adulti, con un focus specifico rispetto agli adolescenti.
COME CI STANNO INFLUENZANDO I SOCIAL
Per quanto riguarda i bambini, una parte della ricerca si è focalizzata sull'influenza dei social media sul cervello. L'uso dei social è spesso sconsigliato, in particolare per bambini tra i 2 ed i 5 anni. Di fatto questa fascia di età risulta interessata da cambiamenti nella crescita cerebrale, ma si tratta anche di un periodo in cui esiste un'alta vulnerabilità allo sviluppo di dipendenze.
Per gli adulti c'è un'ampia parte di ricerca che si è occupata del modo in cui i social creino dipendenza, ma anche di come i social abbiano rivoluzionato l'aspetto delle relazioni sociali, sentimentali e la sfera della sessualità.
Sebbene sia possibile riconoscere alcuni aspetti positivi nel loro utilizzo, è necessario avere una consapevolezza rispetto ad alcuni fattori di rischio così da poterli gestire con maggiore lucidità, anche attraverso opere di educazione e sensibilizzazione mirata.
Uno dei risultati scientifici utili a direzionare un'educazione all'utilizzo dei social riguarda proprio lo studio degli effetti dei social sul cervello.
CHE EFFETTO HANNO I LIKES SUL NOSTRO CERVELLO?
Gli studi che si sono focalizzati sull'effetto dei social sul cervello, hanno riscontrato che l'utilizzo attiva le aree del cervello del circuito della ricompensa (le stesse aree che si attivano ad esempio quando si ottiene una vincita in denaro). E' stato appurato che esiste una correlazione tra numero di volte di verifica delle notifiche dei social ed alterazioni delle regioni cerebrali deputate ai meccanismi di ricompensa sociale.
Questo, in altre e semplici parole, sta a significare che, l''utilizzo dei social, se non gestito attraverso un'educazione mirata, può condurre ad una vera e propria dipendenza con sintomi tipici di questo disagio che riguardano ansia, tolleranza, astinenza.
E' stata riscontrata infatti, con un utilizzo massiccio dei social, una degradazione della sostanza bianca del cervello, la stessa che è coinvolta quando esiste una dipendenza da sostanze. Quando riceviamo un like il nostro cervello rilascia dopamina. La dopamina, che è l'ormone deputato, genera piacere e questo ci porta ad attivarci per avere sempre più likes ed approvazioni sul social e quindi più piacere.
Quell'effetto piacevole ci riporta a controllare le notifiche sul social in un circolo che si autoalimenta. Ovviamente l'effetto che questo ha sulla persona dipende da tanti fattori, tra cui il livello di autostima personale, il tipo di personalità e non ultima l'età, dato che ad esempio un adolescente sarà sicuramente in media più sensibile all'approvazione sociale di quanto lo possa essere un adulto.
L'USO DEI SOCIAL NEGLI ADOLESCENTI
La fruibilità e l'accessibilità dei social favorisce anche un uso prolungato degli stessi. E' molto semplice aprire con un click una schermata di un social ed essere inondati da una serie di video ed immagini che sono spesso stimolanti e non richiedono necessariamente un impegno attivo di chi li usa: l'utente può rimanere lì semplicemente per una fruizione passiva di questi video suoni ed immagini, anche con una lunga esposizione.
A volte gli adolescenti, di fronte ad una difficoltà dal punto di vista dello studio o di fronte ad uno stato emotivo negativo possono rifugiarsi nei social media. Da momento di svago e relax può però trasformarsi in qualcos'altro.
Il social può diventare una finestra sul mondo, da cui si osserva, ma non ci si espone: ci si può scrivere "senza metterci la faccia", si può accusare o essere aggressivi spesso senza conseguenze, si può arrossire dalla vergogna senza essere visti. Non esporsi per lungo tempo ed utilizzare i social come sostituto o mediatore della realtà fa sì che diventino un rifugio che può alimentare ansie ed insicurezze.
L'evitamento favorito dall'utilizzo dei social può riguardare non solo il confronto tra pari ma anche ad esempio lo svolgimento dei compiti scolastici: il social diventa un momento di relax dalle fatiche dello studio, ma poi a lungo andare riparo dalle difficoltà che non riesco ad affrontare.
Va sottolineato che c'è anche un aspetto positivo dei social per i ragazzi che andrebbe valorizzato e che potrebbe essere fonte di benessere se opportunamente utilizzato. I social infatti permettono di connettersi ed a volte di creare amicizie laddove ci siano interessi in comune. In alcuni casi divengono momento di condivisione ed aiuto o fonte di espressione di sè. Tutto sta a poter direzionare in maniera positiva queste risorse
L'articolo non intende demonizzare l'utilizzo dei social, ma comunicare l'importanza di un uso consapevole che in quanto tale richiede una conoscenza di cosa sono e come incidono sulla nostra psiche.