Il nostro rapporto con il cibo ha subito profonde trasformazioni con l'avvento dei social media. I social hanno cambiato il nostro modo di vivere, interagire con gli altri, ma anche il nostro modo di mangiare. Basta aprire un qualsiasi social per essere bombardati da messaggi continui e contrastanti riguardanti il cibo.
Se da una parte siamo sommersi da video e foto che hanno come unico soggetto il cibo, dall’altro siamo invitati ad essere belli, scattanti e decisamente in forma. Il nostro cervello ed il nostro appetito registrano una vera e propria frustrazione e confusione
Negli ultimi tempi due sono le parole ricorrenti in questo nuovo “universo social”: Food-porn e Mukbang, due fenomeni che ci fanno comprendere come l’alimentazione si sia sempre più allontanata dalla finalità della nutrizione e dalla soddisfazione di un bisogno primario, per acquisire nuove valenze, che hanno ben poco a vedere con il nutrimento, ma che ci dicono quanto anche il cibo sia moda, apparenza, ossessione portata all’estremo e all'eccesso.
Food-porn
Il concetto di nutrizione sembra venire sempre meno: il cibo non equivale più al prendersi cura del nostro corpo, ma all’opposto diventa un bisogno spasmodico da soddisfare, smodato e lussurioso. All'interno di programmi televisivi e social il cibo viene sempre più associato al piacere, al godere: viene coniato l’hashtag #foodporn. L'immagine spettacolarizzata del cibo, è una forma di stimolo sensoriale, simile al porno vero e proprio, ma in questo caso prodotto da fotografie e video particolarmente accattivanti di cibi. Si tratta del bisogno di alimentare continuamente un piacere, secondo un meccanismo molto simile a quello che avviene per la pornografia.
Il cibo sembra ormai permeare ogni contesto social, con una presenza massiccia: sempre in qualche forma se ne parla, ma se ne parla male ed il dialogo non è informazione ma spasmodica ricerca mai appagata, senza sapori e profumi, senza reale contatto e relazione.
Mukbang: vera condivisione?
La moda del Mukbang arriva dalla Corea del Sud, si espande in modo virale in varie parti del mondo e nel 2018 approda anche in Italia. Si tratta di video di intrattenimento in cui i protagonisti ingurgitano in modo vorace ingenti quantità di cibo, prevalentemente cibo spazzatura. Il termine deriva dall’ unione fra due parole coreane: muk-ja, che significa mangiare, e bang-song, che vuol dire broadcasting. Questo genere di video raggiunge tantissime visualizzazioni, al punto che spesso i “mangiatori” diventano dei veri e propri idoli, ricavandone in alcuni casi anche ingenti guadagni economici. Oltre al messaggio sbagliato e all’ossessione verso il cibo, la domanda che viene da farsi riguarda cosa spinga così tante persone ad essere attratte da questo genere di video.
Da un lato può essere connesso alla necessità di vivere esperienze amplificate, secondo quella modalità che è stata definita “sense exploration”. Il Mukbang rappresenta appieno il suo significato: da un lato ci si abbuffa, estremizzando ogni rumore, dall’altro ci si sente appagati nel vedere altre persone che provano una forte emozione mangiando. Un'altra possibile spiegazione è che per molte persone che mangiano da sole il Mukbang è come avere una compagnia virtuale.
Insomma, è come essere meno soli mentre si mangia. Il cibo è sempre stato convivialità, contraddistingue il momento della condivisione e dell’intimità ed oggi molti più individui vivono soli, lontani dal proprio nucleo familiare o con difficoltà di crearsi una propria rete amicale. Questo può stimolare la voglia di contatti, il vedere qualcuno con cui ci si vorrebbe confrontare.
Difficile, però, trovare qualcuno di pronto e disponibile, quindi la soluzione più immediata è mettersi difronte ad un bel PC o telefonino e guardare gli altri che mangiano o mangiare con loro, esorcizzando la solitudine. Questa modalità rischia però ovviamente di creare un appagamento effimero e momentaneo ed aumentare il senso di frustrazione.
Mukbang e disturbi alimentari
La comunità scientifica tende ad escludere che i protagonisti di questi video possano avere un disturbo del comportamento alimentare, poiché solitamente chi soffre di anoressia, bulimia o abbuffate compulsive tende a nascondere il problema agli altri ed anche a se stessi. Allo stesso tempo è da scartare anche l’ipotesi che possano diventare degli assidui spettatori.
Chi è affetto da disturbi del comportamento alimentare infatti guardando delle persone che mangiano, e che soprattutto lo fanno in questo modo estremo, proverebbe più probabilmente disgusto e non interesse. Nonostante si tenda ad escludere questa diretta correlazione fra disturbi alimentari e Mukbang, i possibili rischi sono elevati e sono soprattutto di tipo imitativo. Questi video sono a disposizione di bambini ed adolescenti, giovani che potrebbero avere un rapporto problematico con il cibo e che, quindi, tramite il meccanismo dell’identificazione, potrebbero scoprire ed emulare condotte alimentari affatto equilibrate, alla ricerca di appagamento immediato e conferme.
Recuperare un buon rapporto con il cibo
Il panorama odierno sembra connotato da una grande confusione, dove sembra essersi perso il senso della misura, della fame, del nutrimento e della salute, lasciando spazio a cibo spazzatura, solitudine malcelata e mal rimpiazzata, ideali irrealistici sempre più frustranti mentre cerchiamo di destreggiarci tra il cibo all'ultima moda e la moda della forma fisica.
Oltre che una sana alimentazione è necessario poter recuperare un buon rapporto con la tavola. Il pasto può essere visto come occasione d’incontro all'interno di una realtà concreta e non virtuale, mangiare e comunicare sono da sempre inseparabili, dal momento che il cibo non soddisfa solo un bisogno primario, ma risponde anche al bisogno di cura, scambio e affetto.
Il Consultorio Antera Onlus, nelle sedi di Roma, Monterotondo e Fiumicino, offre la possibilità di incontrare psicoterapeuti e nutrizionisti esperti nelle difficoltà legate all'alimentazione, accogliendo e accompagnando gli individui all'interno del proprio percorso terapeutico. All'interno del nostro centro, grazie alle diverse competenze dei professionisti, sarà possibile costruire un progetto ad hoc costruito sulla persona. Se desideri avere ulteriori informazioni contattaci telefonicamente o inviaci un messaggio tramite