Martedì, 09 Marzo 2021 17:53

Corpi bersagliati: il circuito distruttivo del body shaming

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Conseguenze psicologiche degli insulti al nostro aspetto esteriore

Molto diffuso sul web, il body shaming (dall'inglese “body”, corpo, e “shame”, vergogna) non è un fenomeno nuovo, ma ha trovato terreno fertile grazie alla diffusione dei social network, provocando conseguenze anche pesanti sulla vita delle persone colpite, soprattutto se giovani.

Il body shaming si caratterizza dal rivolgere insulti piuttosto espliciti, giudizi offensivi e commenti denigratori prevalentemente verso specifiche parti o caratteristiche fisiche del corpo della vittima, spesso accentuando un aspetto già per lei fonte di insicurezza, vulnerabilità o vergogna, in virtù di standard estetici culturali presi come modello e per il puro desiderio di umiliare il bersaglio.

 

Perché l’apparenza è così importante? Il ruolo dell'auto-oggettivazione

Con il termine oggettivazione ci si riferisce al fenomeno per cui il valore degli individui viene valutato in base all’aspetto esteriore.

Nella nostra società e più in generale nelle società occidentali, il corpo femminile viene pensato come un oggetto da valutare, il focus è sull’aspetto sessuale dei corpi, piuttosto che sulla persona nella sua totalità.

La frequente presenza di tali esperienze nelle vite delle donne, può portarle ad interiorizzare tale prospettiva, valutandosi quindi in base all’apparenza: un’auto-oggettivazione.

I dati indicano che tutto questo promuove nelle donne ansia, tendenza alla magrezza, vergogna, depressione, difficoltà nella sfera sessuale.

Gli uomini sembrano essere meno colpiti dall’auto-oggettivazione, tuttavia i giovani risultano sempre più preoccupati del loro aspetto fisico, riportando la stessa tipologia di disagi riscontrati per le donne. Inoltre, gli uomini mostrano un collegamento tra auto-oggettivazione ed uso di steroidi, eccessivo esercizio fisico e più in generale, spinta all’aumento della muscolatura.

Senza distinzione di genere, spesso  l’apparenza fisica è diventata espressione del raggiungimento di successo e potere.

Al contrario, le donne che perseguono i propri ideali, interessi ed abilità sembrano sfidare maggiormente l’ambiente culturale oggettivante. Tale ricerca di auto-direzione personale, risulta essere un fattore protettivo rispetto l’auto-oggettivazione.

In sintesi, gli sforzi verso il raggiungimento degli standard sociali favoriscono l’auto-oggettivazione, mentre la sensibilità all’autenticità, insieme alla libertà di coltivare i propri interessi, impediscono che le aspettative esterne vengano interiorizzate

 

Conseguenze psicologiche del body shaming

La fascia di età maggiormente esposta a tutto questo è quella delle ragazze più giovani, adolescenti o poco più. Non possiamo quindi ignorare come il fenomeno del body shaming, non solamente subito ma anche culturalmente normalizzato, vada ad incidere negativamente su tutte le donne, in particolare quelle più giovani.

Questo tipi di attacchi sono diretti all'identità della persona e possono nel tempo portare a conseguenze psicologiche anche gravi:

  • disturbi depressivi: una sintomatologia depressiva, che a volte può sfociare in un vero e proprio disturbo, viene perpetrata e mantenuta dalla costante denigrazione a carico dell'autostima della vittima;
  • forte stress e disturbi d'ansia: questi sintomi sono dovuti ad una rappresentazione mentale sempre più distorta del proprio corpo e alimentati dal giudizio dell'altro;
  • disturbi alimentari: condotte alimentari inadeguate possono portare all'insorgenza di disturbi anoressici o bulimici, legati all'eccessiva attenzione negativa a caratteristiche fisiche del proprio corpo.

 

Haters: carnefici e vittime di se stessi

Non possiamo ignorare il fatto che, chi mette in atto tali comportamenti, generalmente definito hater, risulta essere a sua volta portatore di alcune difficoltà:

Sicuramente rileviamo una scarsità di empatia ed una difficoltà nell’assumersi le proprie responsabilità. Non dimentichiamo che nella maggioranza dei casi gli haters si nascondono dietro l’anonimato.

C’è poi una tendenza ad ignorare le conseguenze negative delle proprie azioni, che si configura come una difficoltà nel riflettere sulle proprie azioni.

Gli haters sono proprio le persone che più hanno interiorizzato l’auto- oggettivazione: per essi non esiste la persona nel suo complesso ed il valore di un individuo è dettato dal suo apparire, la bellezza è quindi la chiave del successo e della realizzazione personale, l’autostimaè inevitabilmente legata al proprio aspetto e al giudizio proveniente dall’esterno.

Il body shaming è quindi messo in atto verso gli altri, ma l’oggettivazione avviene in primo luogo verso sé stessi.

 

Cosa fare per non lasciarsi condizionare e contrastare il body shaming

Contrastare questo tipo di fenomeno può partire dal nostro quotidiano, ecco alcuni punti da tenere in considerazione:

· Siamo molto più di un involucro

Ognuno di noi è unico e ciò che conta realmente è quello che siamo nella nostra totalità, come persone e come donne, non un numero sulla bilancia o una taglia di reggiseno.

· La bellezza è sensibilità, coraggio e auto- direzionalità

Se ci sentiamo insoddisfatti di noi stessi, la chiave è lavorare su di noi e sul nostro benessere psicologico. Attraverso un percorso di crescita personale possiamo diventare consapevoli di ciò che ci crea realmente disagio e cambiare in meglio.

· Ridimensioniamo l’importanza dei social

Prendiamo le distanze da ciò che ci condiziona negativamente. La vita di ognuno di noi è fatta di relazioni autentiche e sono ciò che conta realmente, insieme al proprio benessere.

· Superiamo modalità di pensiero antiquate

Non lasciamoci condizionare dagli stereotipi culturali, frutto di una concezione antica e misogina. L’obiettivo è trovare il nostro posto nel mondo seguendo ciò che desideriamo realmente, non corrispondere a degli standard concepiti da altri.

· E se l'hater fossi io?

Se ci rendiamo conto di essere noi per primi a giudicare negativamente le altre persone e noi stessi, partiamo da questa consapevolezza per modulare questo tipo di atteggiamento. Possiamo iniziare in questo modo ad attuare importanti cambiamenti, partendo dall'accettazione e valorizzazione di noi stessi.

 

Quando il malessere diventa troppo forte, arrivando ad invalidare diverse sfere della nostra vita, può essere importante intraprendere un percorso psicologico.

Il Consultorio Antera Onlus, nelle sedi di Roma, Monterotondo e Fiumicino offre la possibilità di incontrare psicologi e psicoterapeuti esperti nelle difficoltà legate al body shaming, accogliendo e accompagnando gli individui all'interno di percorsi specifici e costruiti ad hoc sulla persona.