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Come riconosce ed affrontarle le nuove dipendenze

Da vari anni, il tema delle dipendenze si è esteso includendo sempre di più, accanto alle principali forme di dipendenza legate a sostanze (ad es. alcol, cocaina, oppiacei), le cosiddette dipendenze comportamentali in cui non è implicato l’uso di sostanze.

Queste nuove dipendenze o New Addictions, che interessano un numero di persone sempre maggiore, vengono considerate da alcuni autori come malattie della postmodernità. Infatti, la loro diffusione sembra essere agevolata dall’innovazione tecnologica e dai cambiamenti socioculturali e socioeconomici. Questa nuova civiltà che da una parte genera stress, vuoto e noia, dall’altra stimola la tendenza all’immediata gratificazione attraverso gli strumenti appropriati che vengono forniti. Per alcune persone le normali attività come fare sport, shopping, lavoro, navigare in internet, sesso ecc., possono diventare oggetto di dipendenza, compromettendo il loro funzionamento sul piano emotivo, cognitivo, affettivo–relazionale e anche economico.

 “La differenza tra un sano entusiasmo, sebbene eccessivo, e la dipendenza patologica è che i sani entusiasmi arricchiscono la vita, mentre le addictions la impoveriscono”. (Griffiths, 2005)

Ad oggi non esiste ancora una classificazione che permette di inquadrare queste condotte disfunzionali in precise categorie diagnostiche. L’unico disturbo inserito nell’ultimo Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM 5) nel capitolo delle dipendenze patologiche da sostanze, è il disturbo da Gioco d’Azzardo (gambling). Per questa inclusione, è stato importante il contributo delle neuroscienze che hanno evidenziato come i comportamenti legati al gioco d’azzardo coinvolgono gli stessi circuiti neuronali del piacere (ricompensa) e del rinforzo evidenti nelle dipendenze da uso di sostanze (tossicodipendenze).

Invece, altri comportamenti eccessivi (dipendenze comportamentali) non sono stati inseriti perché allo stato attuale non c’è sufficiente letteratura per stabilire criteri diagnostici necessari per identificare questi comportamenti come disturbi mentali.

 

Cosa si intende per new addiction?

Quando parliamo di new addiction ci riferiamo alle dipendenze senza sostanze, cioè a una serie di condotte disfunzionali nelle quali l’oggetto della dipendenza è collegato ad un comportamento o attività normalmente lecita, socialmente accettata o addirittura incoraggiata e non più all’uso di sostanze come alcol o illegali come l’eroina, cocaina, oppiacei o altro. Tra le new addictions rientrano: le dipendenze tecnologiche, il gioco d’azzardo, dipendenza da sesso, lavoro, telefono cellulare, shopping compulsivo, dipendenza affettiva.

Alcuni autori considerano queste dipendenze comportamentali come un comportamento che si ripete abitualmente, che aumenta il rischio di disturbi o che è associato a problemi personali e sociali. Il soggetto percepisce tale comportamento problematico come una perdita di controllo e nonostante vari tentativi di ridurlo o interromperlo, non riesce a smettere. Questi comportamenti sono caratterizzati da una gratificazione immediata, ma spesso questa è accompagnata da effetti negativi a lungo termine. Un aspetto clinico fondamentale è che questi comportamenti sono fonte di piacere per il soggetto e spesso rappresentano una via di uscita dalla sofferenza emotiva o fisica. L’individuo cerca di affrontare il disagio attraverso dei comportamenti di “auto-cura” che a lungo andare si rivelano nocivi, ma da cui diventa difficile liberarsi da solo.

 

Aspetti comuni nelle diverse dipendenze

Come nelle dipendenze da sostanze, anche nelle dipendenze comportamentali o New Addictions si possono identificare degli aspetti comuni come:

  • preminenza/dominanza: il comportamento in esame tende ad assumere la maggiore rilevanza nella vita del soggetto e domina i suoi pensieri, sentimenti e azioni (senza l’oggetto o comportamento della dipendenza l’esistenza dell’individuo perde di significato),
  • alterazione del tono dell’umore,
  • tolleranza: il comportamento viene intensificato per indurre gli effetti iniziali,
  • sintomi da astinenza: stati d’animo o conseguenze fisiche spiacevoli (es. senso di malessere, irritabilità, pensiero ossessivo, disagio), conseguenti alla diminuzione o interruzione drastica dell’attività,
  • conflitto: intrapersonale o interpersonale derivanti dalla dipendenza dall’attività in esame e incompatibilità con altri compiti personali,
  • recidiva: presenza di ricadute plurime nel disturbo, anche a distanza di molti anni di astinenza e di controllo.

In generale, due momenti contraddistinguono una dipendenza comportamentale: in un primo momento il soggetto è sicuro di potersi fermare da solo quando lo desidera, in seguito percepisce la sua incapacità e/o impotenza nell’attenuare il comportamento disfunzionale, nonostante le conseguenze negative sul suo funzionamento quotidiano.

 

Altre caratteristiche che ci aiutano a comprendere sia le vecchie che le nuove dipendenze, in quanto presenti in entrambe sono:

  • i comportamenti compulsivi
  • i comportamenti legati al craving (desiderio improvviso e incontrollabile di assumere una sostanza o un particolare alimento o per qualunque altro oggetto-comportamento gratificante.
  • la percezione di perdita di controllo,
  • la sensazione di sollievo/benessere nel momento in cui viene messo in atto il comportamento,
  • la persistenza del comportamento nonostante sia legato a conseguenze negative,
  • la polidipendenza (cioè presenza nello stesso individuo di dipendenza da più sostanze o/e forme comportamentali di dipendenza),
  • la cross-dipendenza (passare da una dipendenza all’altra).

Possiamo dire invece, che le differenze tra dipendenze da sostanze e da comportamenti non riguardano tanto le sintomatologie ad esse associate, quanto le caratteristiche appartenenti agli oggetti di dipendenza.

 

Quali sono le new addictions?

Le nuove dipendenze definite anche “senza sostanza” fanno riferimento aduna vasta gamma di comportamenti, tra queste si possono indicare:

  • dipendenza dalle nuove tecnologie: dipendenza da Internet, sovraccarico di informazioni online, costante tendenza a ricercare relazioni amorose o di amicizia sul web, dipendenza da videogiochi, da smartphone, dipendenza dal sesso virtuale
  • gioco d’azzardo patologico (GAP) (ludopatia)
  • shopping compulsivo
  • dipendenza affettiva
  • dipendenza dal lavoro (workaholism)
  • vigoressia: dipendenza patologica da attività fisica
  • ortoressia: dipendenza dal pensiero ossessivo del mangiare sano e naturale
  • dipendenza dal cibo: ricerca irrefrenabile del cibo

Tutte le attività descritte, per la maggior parte delle persone rappresentano parte integrante del normale svolgimento della vita quotidiana, ma per alcuni individui possono assumere caratteristiche eccessive e patologiche.

 

Perche’ lo psicologo puo’ aiutarci nel gestire le dipendenze?

Rispetto alla dipendenza da sostanze, le new addictions sono più difficili da identificare in quanto ben inserite nelle attività “normali”. Riconoscere il confine tra comportamento funzionale e comportamento disfunzionale che crea disagio non è immediato, per questo può essere importante chiedere un supporto psicologico. Il percorso terapeutico diventa rilevante perché può aiutare ad acquisire consapevolezza rispetto alle modalità patologiche, definire i pensieri ed emozioni che inducono a persistere nella dipendenza, ma anche supportare nello sviluppo di strategie alternative, mettere a fuoco le criticità e le risorse della persona.

Il Consultorio Antera Onlus, nelle sedi di RomaMonterotondoFiumicinooffre la possibilità di incontrare psicoterapeuti esperti nell’ambito delle dipendenze, accogliendo e accompagnando gli individui all'interno del proprio percorso terapeutico.

Aperte le iscrizioni per il nuovo ciclo di incontri di Gruppo sulla Dipendenza Affettivo Relazionale.

Il Consultorio Antera Onlus offre un momento di confronto e riflessione su vissuti universalmente condivisi ma non altrettanto spesso partecipati. Organizza dei gruppi self-help guidati, organizzati in cicli di 4 incontri, nell’intento di creare un momento di serena riflessione, per far si che la realtà che oggi si vive diventi effetto e non la causa delle nostre sensazioni, dei nostri pensieri e delle nostre aspirazioni.

Lo scopo è quello di potenziare le personali capacità di stare insieme al partner, così da rendere il rapporto affettivo sede e strumento dei propri desideri e non di quelli altrui determinando il proprio stile affettivo inadeguato e sofferente.

 

I gruppi tematici si sviluppano in cicli di 4 incontri a cadenza settimanale dalle ore 19:00 alle ore 20:30

 

Per informazioni ed iscrizioni contattare la Segreteria ai nr. 06.45425425 o 320.8755641 (dal lunedi al venerdi ore 9.00/13.00 e 13.30/18.00) , oppure compilare il form dei contatti o inviare una e-mail (specificando un recapito telefonico per poter essere richiamati) all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

PER ADERIRE AL GRUPPO E’ NECESSARIO ACCEDERE PRELIMINARMENTE AD UN COLLOQUIO INDIVIDUALE CONOSCITIVO ED INFORMATIVO (GRATUITO), CON L’OBIETTIVO DI PRESENTARE CON MAGGIOR DETTAGLIO IL SERVIZIO PRESTATO.

 

L’ISCRIZIONE E’ RELATIVA ALL’INTERO CICLO,  NON E’ PREVISTA LA PARTECIPAZIONE AD UN SINGOLO INCONTRO.

 

TOSSICODIPENDENZA

La tossicodipendenza è una condizione in cui ci si trova gradualmente a non poter controllare il desiderio di assumere una certa sostanza. La persona tossicodipendente avverte la necessità irrefrenabile e frequente di assumere droga, nonostante il danno fisico, psicologico, affettivo, emotivo o sociale che tale assunzione può comportargli come conseguenza. Una delle caratteristiche delle sostanze stupefacenti è quella di provocare, nell’individuo che le assume, una condizione di dipendenza fisica o di dipendenza psichica. Nel primo caso si parla dei processi di “assuefazione”, “tolleranza” e “astinenza”, per cui il fisico modifica il suo equilibrio in base all’assunzione della sostanza, ne richiede una quantità sempre maggiore per mantenerne gli effetti, e provoca sintomi legati ad astinenza nei momenti in cui se ne sospende l’assunzione. Nel caso della dipendenza psichica, subentra un bisogno psicologico di assumere continuativamente la sostanza, in quanto associata ad uno stato di benessere, rilassamento, autostima, fiducia in se stesso e assenza di ansia. E’importante fare una distinzione tra “abuso” e “consumo” di sostanze. L’abuso di una sostanza è legato a bisogni profondi, ad un equilibrio psicologico ed esistenziale, in cui il rapporto esclusivo con la sostanza e gli effetti che produce, conducono ad un coinvolgimento totale della persona. Il consumo, invece, è spesso legato alla curiosità, alla ricerca di nuove forme di piacere, alla moda, alla voglia di sperimentare gli effetti e di fare esperienze, Capire le motivazioni della persona aiuta a spiegare il motivo per cui la persona assume droga. Le cause dell'abuso e della dipendenza, e la gravità del quadro patologico variano a seconda del tipo di sostanza usata, del dosaggio e durata dell’assunzione, della personalità di chi l’assume e delle circostanze in cui tale sostanza viene consumata.

 

CARATTERISTICHE DELLE TOSSICODIPENDENZE

Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-IV) descrive la dipendenza da sostanze come un comportamento che si manifesta con tre (o più) delle situazioni seguenti, che si verificano in un periodo di almeno 12 mesi: Tolleranza, definita da una o dall'altro delle seguenti condizioni: a) necessità di un marcato aumento della quantità della sostanza per raggiungere l'intossicazione o l'effetto desiderato; b) un effetto marcatamente diminuito con l'uso continuato della stessa quantità della sostanza; Astinenza: la stessa (o molto simile) sostanza è presa per alleviare o evitare i sintomi dell'astinenza; La sostanza è presa in quantità maggiori o per un periodo di tempo più lungo di quanto si intendesse; C'è un desiderio persistente o tentativi infruttuosi di smettere o controllare l'uso della sostanza; Grande quantità di tempo passato in attività necessarie a ottenere la sostanza (per esempio, visitare molti medici o guidare per lunghe distanze), usare la sostanza o recuperare dai suoi effetti; Importanti attività sociali, occupazionali o ricreazionali vengono interrotte o ridotte a causa dell'uso della sostanza; L'uso della sostanza è continuato nonostante la conoscenza di avere un persistente o ricorrente problema fisico o psicologico che è stato causato o esacerbato dalla sostanza.

 

CAUSE DELLE TOSSICODIPENDENZE

È stato notato che alcune persone sono più a rischio di altre per l’abuso di sostanze, in quanto potrebbero ereditare dai genitori la predisposizione alla dipendenza, o potrebbero essere presenti alcuni disturbi della personalità o, più semplicemente, assetti comportamentali per alcuni versi anomali. Tuttavia, anche la pressione sociale e altri fattori esterni, come stress, povertà e altre malattie, potrebbero influenzare l’individuo, rendendolo più vulnerabile al disturbo. Il ricorso alle droghe, quindi, non rappresenta solo un intervento di automedicazione, seppure nel senso più ampio del termine, ma un vero e proprio supporto esterno che aiuti ad affrontare la vita e le difficoltà personali.

 

SOSTANZE STUPEFACENTI

Cannabis: include tutte le sostanze psicoattive derivate dalla pianta cannabica, più le sostanze chimicamente simili. Le più comunemente usate sono matijuana e hashish. Effetti: altera la percezione inducendo rilassamento, sonnolenza, voglia di parlare e di ridere. Dosi elevate possono portare episodi di confusione, disorientamento, agitazione e panico;

Eroina: appartiene alla categoria degli oppioidi naturali, insieme alla morfina e al metadone. Tra le droghe è la più mortale e dà forte assuefazione. Effetti: riduce gli stati di ansia e angoscia determinando sensazioni di calore e tranquillità. Riduce la sensibilità e le reazioni emotive al dolore. Dosi elevate provocano sedazione, stupore, sonno, perdita di coscienza. Dosi ripetute con una certa frequenza inducono tolleranza e dipendenza fisica;

Cocaina: è uno stimolante ed eccitante molto potente, gli vengono riconosciuti anche effetti afrodisiaci, ed è una droga che agisce direttamente sul cervello. Questa droga a effetti collaterali pericolosi, infatti chi ne abusa può perdere la ragione , e riscontrare danni al cervello , avere manie ed idee fisse che la portano a vivere una dimensione irreale , con sintomi paranoici.

Il "Crack" è una forma solida della cocaina a base libera. Il nome “crack” deriva dal rumore che questa sostanza produce quando viene riscaldata e fumata.

Ecstasy: è la molecola più nota di una classe di farmaci (MMDA) da un punto di vista strutturale, correlata sia all’amfetamina che alla messalina (un allucinogeno). È conosciuta anche con il nome MDMA. Effetti: stimola il sistema nervoso e produce allucinazioni, ideazione paranoidea, senso di realizzazione e di forza. A livello fisico produce tachicardia, oscillazioni dei valori della pressione, nausea, brividi, calore, involontario serramento dei denti, crampi muscolari e vista sfocata. Sintomi riscontrati in consumatori abituali di ecstasy sono livelli di ansia molto elevata, impulsività, aggressività, disturbi del sonno, perdita di appetito, perdita di interesse nel sesso e perdita delle sensazioni di piacere ad esso collegate.

Amfetamina e metamfetamina: l’amfetamina è una sostanza di sintesi, stimolante, presente in alcuni farmaci disponibili sul mercato. La metanfetamina, “figlia” della precedente, è un potente stimolante che da assuefazione e causa, anch’essa, gravi danni al sistema nervoso centrale. È comunemente conosciuta come “speed”, “ice”, “crystal” o “cranck”.

Allucinogeni: sono sostanze attive che provocano illusioni sensoriali, ossia fanno vedere e sentire cose che non esistono. Queste sostanze, quindi, influenzano sensibilmente le percezioni e l’interazione con l’ambiente circostante. Tra le droghe di questo tipo troviamo l’LSD, che provoca allucinazioni visive, uditive e sensoriali importanti, che possono essere percepite in maniera positiva o negativa (stati di panico, di perdita dell'autocontrollo, di stati deliranti e confusionali, paura di impazzire). Altri allucinogeni conosciuto i cosiddetti “funghetti magici”, molto simili a quelli dell'LSD, ma più deboli.

 

CAUSE COME AFFRONTARE LE TOSSICODIPENDENZE E IL DISAGIO PSICOLOGICO

La disintossicazione e la perdita di dipendenza da sostanze d’abuso è possibile, ma è necessario non essere soli in questo percorso di cura. Abbandonare l'uso di una droga è molto difficile e richiede almeno un supporto psicologico, unitamente ad una forte motivazione e all’aiuto di uno dei diversi centri di prevenzione e di disintossicazione presenti su tutto il territorio nazionale. Spesso può essere necessario un supporto farmacologico, uno o più farmaci che aiutino a superare le sensazioni spiacevoli, psicologiche e fisiche connesse con la dipendenza. Purtroppo non esiste ancora una medicina miracolosa capace di annullare il desiderio della droga, anche se diverse sostanze sono ancora in sperimentazione. Una sostanza molto discussa, che viene usata come sostituto dell’eroina contro le sindromi di astinenza, è il metadone. Sembra che abbia un effetto più duraturo dell'eroina (basta una somministrazione al giorno) e che, somministrato oralmente, non ha gli effetti euforici dell'eroina che aumentano la tossicodipendenza. L’uso di questa sostanza e la graduale sospensione può aiutare ad uscire dalla dipendenza, ma non previene possibili ricadute. Per avanzare un percorso di trattamento, gli operatori devono saper leggere a 360 gradi i problemi della persona tossicodipendente e non fermarsi ai soli aspetti sanitari. Vi è infatti la necessità di comprendere bene e contemporaneamente tutte tre le dimensioni: sanitaria, psicologica e socio-realzionale. È necessario, inoltre, dare priorità all'interesse e allo sviluppo di attività per il reinserimento sociale e lavorativo dei tossicodipendenti. Tutto questo si può fare attraverso l'attivazione di programmi e corsi di formazione professionale che permettano concretamente e realisticamente alla persona in trattamento di recuperare e sviluppare abilità e cultura. Le possibili strade da intraprendere per affrontare la disintossicazione ed uscire dal tunnel della dipendenza, sono i SerT, le comunità terapeutiche, le unità di strada e diversi tipi di psicoterapia.

 

CONSIGLI PER CHI STA VICINO A PERSONE TOSSICODIPENDENTI

Ci sono degli elementi che possono aiutare i familiari a capire se un proprio caro sta entrando nel tunnel della droga.

Si può infatti notare:

  • un cambiamento delle abitudini;
  • difficoltà scolastiche e/o di lavoro;
  • repentini sbalzi di umore;
  • frequentazioni e amicizie diverse;
  • ripetute e frequenti assenze;
  • isolamento; cambi di orari;
  • richiesta di denaro; scomparsa di oggetti da casa;
  • insofferenza;
  • mancanza di progetti;
  • dimagrimento a vista d’occhio (per chi usa eroina o morfina);
  • perdita dell’appetito e aumento di assunzione di bevande;
  • occhi arrossati o lucidi o pupille a “spillo”;
  • tendenza ad addormentarsi sempre più spesso.

Rimane però molto difficile che la famiglia sia in grado di gestire i tanti problemi che comporta la presenza di un tossicodipendente in casa. Si suggerisce, in ogni caso, di appoggiarsi sempre a persone, enti e associazioni che conoscano il problema e possano garantire un programma educativo a medio-lungo termine.

 

PSICOTERAPIA A SUPPORTO DELLE TOSSICODIPENDENZE

Trattamenti psicoterapeutici sono ampiamente utilizzati per i disturbi da uso di sostanze e includono terapie individuali, familiari e di gruppo. Insieme agli obiettivi specifici per la dipendenza, che comportano la cessazione dell’autosomministrazione della sostanza, la psicoterapia affronta temi inerenti anche ad altri aspetti della vita dei pazienti, sia passati che presenti, supponendo che alcuni di questi contribuiscono al loro attuale uso di sostanze.

Psicoterapia individuale: Tecniche psicoterapeutiche derivanti da diversi orientamenti sono state adattate perché si concentrassero in modo specifico sul trattamento della dipendenza. Tali tecniche sono l’approccio psicodinamico, la psicoterapia supportivo-espressiva, quella interpersonale, le terapie cognitive. Le strategie comportamentali sono state utilizzate in combinazione con altri trattamenti.

Psicoterapia di gruppo: questo tipo di trattamento della dipendenza ha rappresentato la soluzione più popolare a questo problema e, attualmente, è l’intervento di elezione. Il gruppo ha la capacità di sostenere e mettere a confronto, di confortare e sfidare, di coinvolgere i suoi membri in incontri che aumentano distintamente la consapevolezza dei problemi personali e del carattere. Il gruppo ha la capacità di fornire un luogo sicuro per il cambiamento.

Terapia familiare: rappresenta un contributo prezioso e spesso necessario al trattamento, in particolar modo quando è integrato in un programma complessivo. Questo approccio terrà conto dei modelli interattivi, di comunicazione, i rapporti della famiglia, le alleanze e i ruoli principali, le regole e i confini, i legami e gli stili di conflitto.

 

SERVIZIO DI AIUTO E ACCOGLIENZA

SerT (Servizi pubblici per le Tossicodipendenze): l’organico di questi servizi è multiprofessionale ed è costituito da medici, psicologi, sociologi, assistenti sociali, educatori, infermieri professionali, operatore tecnici per l’assistenza. Gli interventi sono rivolti alla persona globalmente intesa, riguardano riabilitazione, riduzione del danno e coinvolgono differenti strutture e varie figure professionali.

CeIS (Centro Italiano di Solidarietà): si occupa di prevenzione di comportamenti a rischio, orientamento, sostegno psicopedagogico e reinserimento familiare e sociale per adolescenti in situazione di disagio, trattamento terapeutico e riabilitazione sociale per persone tossicodipendenti, alcoliste, vittime di patologie compulsive, sieropositive per il virus Hiv, auto mutuo aiuto e altri approcci psicoterapeutici per familiari di persone in difficoltà. La sua attività rivolta ai tossico dipendenti si divide in programmi: Accoglienza, Serale, Meta, San Carlo, Castel di Leva, Santa Maria, Madre e Bambino.

Comunità Terapeutiche: le Comunità Terapeutiche per tossicodipendenti permettono di effettuare programmi terapeutici individualizzati della durata di almeno 24 mesi in strutture residenziali o semi-residenziali. La scelta di attuare un programma terapeutico di tipo residenziale viene concordata tra gli operatori dei SERT e la persona tossicodipendente che ha maturato la consapevolezza delle proprie problematiche personali e che sceglie un contesto protetto per avviare un percorso di recupero psico-sociale. Nella fase di avviamento alla Comunità Terapeutica, gli operatori dei SERT hanno il compito di valutare lo stato di motivazione al cambiamento e la reale capacità di adesione al programma terapeutico della persona tossicodipendente, e di informarla sulle differenti metodologie e programmi operativi delle Comunità Terapeutiche.

 

Contatta lo Psicologo Consultorio Antera

Per richiedere un primo incontro gratuito è sufficiente telefonare allo 06.45.425.425 - 320.87.55.641 - dal lunedi al venerdi dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 13.30 alle 18.00 – o inviarci un messaggio tramite l'apposita area contattaci

Il Consultorio Antera Onlus offre un momento di confronto e riflessione su vissuti universalmente condivisi ma non altrettanto spesso partecipati. Organizza dei gruppi self-help guidati, organizzati in cicli di 4 incontri, nell’intento di creare un momento di serena riflessione, per far si che la realtà che oggi si vive diventi effetto e non la causa delle nostre sensazioni, dei nostri pensieri e delle nostre aspirazioni.

Lo scopo è quello di potenziare le personali capacità di stare insieme al partner, così da rendere il rapporto affettivo sede e strumento dei propri desideri e non di quelli altrui determinando il proprio stile affettivo inadeguato e sofferente.

 

I gruppi tematici si sviluppano in cicli di 4 incontri a cadenza settimanale (il Giovedì dalle ore 19:00 alle ore 20:30).

Tematiche affrontate:

  I incontro: “Che cosa significa amare troppo?”

II incontro: “Perché ho bisogno dell’altro per amare me stessa/o?”

III incontro: “Le potenzialità del cambiamento”

IV incontro: “Presa di coscienza: il cambiamento del cuore”

 

Per informazioni sulle prossime date e per iscriversi contattare la Segreteria al nr.  06.45425425 (dal lunedi al venerdi ore 9.00/13.00 e 13.30/18.00) o inviare una e-mail (specificando un recapito telefonico per poter essere richiamati) a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo., oppure compilare il form presente nella pagina CONTATTI.

 

PER ADERIRE AL GRUPPO E’ NECESSARIO ACCEDERE PRELIMINARMENTE AD UN COLLOQUIO INDIVIDUALE CONOSCITIVO ED INFORMATIVO (GRATUITO).

 

L’ISCRIZIONE E’ RELATIVA ALL’INTERO CICLO, NON E’ PREVISTA LA PARTECIPAZIONE AD UN SINGOLO INCONTRO.

 

 

Regolamento di accesso ai gruppi

1.I corsi di gruppo si rivolgono a tutte quelle persone che desiderano acquisire una maggiore consapevolezza di sé, del proprio mondo interno, al fine di diventare protagonisti delle proprie azioni. I corsi non intendono sostituirsi a trattamenti psicoterapeutici, ma possono aiutare chi si trova in difficoltà a chiarire dentro di sé il problema ed eventualmente a formulare una richiesta d’aiuto psicologica più consapevole e definita.

 

2.Ogni gruppo viene svolto attraverso una metodologia di tipo teorico-esperienziale con il coinvolgimento partecipato del gruppo, attraverso brevi finestre teoriche accompagnate da giochi, simulate, costruzione di cartelloni e analisi di episodi significativi.

 

3.Ogni gruppo si articola attraverso quattro incontri di un’ora e mezza ciascuno. I corsi si ripetono ciclicamente ogni qual volta si raggiunge un numero minimo di cinque partecipanti. Ogni corso comprende la partecipazione di un piccolo gruppo, massimo 8 partecipanti e si avvia non appena viene raggiunto un numero minimo di 5 partecipanti.

 

4.Per accedere ad ogni gruppo è necessario sostenere un colloquio preliminare individuale gratuito, a scopo conoscitivo ed esplorativo delle aspettative e delle motivazioni del partecipante rispetto alla scelta effettuata.

 

5.L’iscrizione al gruppo viene saldata con un’unica quota prima di partecipare a tutti gli incontri ed è comprensiva di: iscrizione, singoli incontri, materiale didattico, dispensa teorica.

 

6.Chi effettua l’iscrizione al gruppo, è pregato di rispettare l’impegno preso, per non compromettere l’avvio ed il proseguimento del corso, trattandosi di un gruppo ristretto di partecipanti.

 

7.Costi: ogni ciclo costa € 120,00 + quota associativa annuale di € 10,00 (valida per accedere ad ogni altro servizio o iniziativa del Consultorio Antera Onlus)

 

Referenti

Dott.ssa Itala Colaceci - Dott.ssa Vincenza Lopreiato

 

Approfondimento:

L’affettività è una componente essenziale della nostra vita anche se tendiamo a considerarla un automatismo scontato. Innamorarsi e poi stare insieme sembra una garanzia per il mantenimento e lo sviluppo del progetto di coppia, invece non lo è. Nella quotidianità di coppia avvengono circostanze a cui non diamo alcuna importanza, sino a quando i “non detti”, accumulandosi, rischiano di appiattire il rapporto con il partner o, addirittura, lo mettono in crisi.

Ciò avviene perché, per tutto questo tempo, si è avuta una relazione non con “lui per ciò che è in realtà”, ma con l’uomo che si è immaginato potesse diventare grazie al nostro aiuto.

Molte donne o uomini commettono spesso l’errore di cercare un partner con il quale costruire un rapporto, senza prima essere riusciti a costruire un rapporto con se stessi,  passano da un uomo all’altro o da una donna all’altra, cercando ciò di cui sentono la mancanza. Inoltre, a volte  può accadere che inizialmente si è attratti e attirati da quelle stesse qualità che subito dopo cerchiamo di cambiare nel proprio partner. In altre parole, è come se si preferissero maggiormente rapporti immaginari a quelli reali, con persone in carne e ossa. Scegliere persone con le quali non è possibile instaurare un rapporto è un ottimo espediente per evitare le prove della relazione. Dati questi presupposti, può facilmente instaurarsi quella che viene definita dipendenza relazionale, e quindi  amare diventa “amare troppo”.

La dipendenza relazionale si verifica quando il proprio partner non è quello giusto, non è emotivamente disponibile, fisicamente distante e, ciò nonostante, non si riesce a lasciarlo: anzi, lo si ama e desidera ancora di più.

 

Si “ama troppo” quando si cerca di imporre la propria soluzione al problema di un altro; quando si scusano i malumori, il cattivo carattere, l’indifferenza e gli sgarbi del proprio partner, poiché si considerano frutto di una infanzia infelice e si cerca così di diventare il suo analista di fiducia. Inoltre, quando la maggior parte dei valori, delle caratteristiche e dei comportamenti del partner non piacciono, ma si chiude un occhio pensando che, se  egli ci considera abbastanza degni d’amore, cambierà, vuol dire che si sta amando troppo. Dunque, scoprire ed analizzare determinati trabocchetti della vita a due può essere molto utile. Può divenire un’occasione per chiarire, dentro di noi, limiti e potenzialità personali, su cui non ci si sofferma mai abbastanza, ignorando apertamente buona parte delle nostre qualità. Può aiutare a prevenire incomprensioni distruttive, insegnando a trasformare gli inevitabili dissidi in momenti di crescita.

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