- Cos'è la psicologia? E' una scienza che si occupa del comportamento umano (inteso come pensiero, azioni ed emozioni), sia normale che patologico.
- Chi è lo psicologo? E' un laureato in psicologia. Applica le sue conoscenze in molti ambiti: clinico, scolastico, familiare, lavorativo, della comunicazione, ecc.
- Chi va dallo psicologo? Chi sente di avere bisogno di migliorare la qualità della sua vita, chi ricerca un maggiore equilibrio della propria affettività, chi desidera avere delle relazioni interpersonali o lavorative più soddisfacenti, chi vuole modificare in meglio alcuni comportamenti o vuole imparare ad essere più rilassato, ecc.
- Cos'è la psicoanalisi? E' uno dei tanti orientamenti teorici della psicologia. E' una scuola fondata da Sigmund Freud tra la fine dell'800 e l'nizio del '900 e sviluppata dai successori, come Jung, Adler, Klein. E' molto conosciuta dal grande pubblico, per il valore di alcune intuizioni, ma anche perchè è stata usata (e abusata) in molti film o romanzi. Da diversi anni la psicoanalisi è sottoposta a serie critiche, sia sulla sua teoria che sulla pratica clinica, ma il contributo che ha dato alla psicologia è certamente meritevole ancora di attenzione.
- Cosa sono l'Io, l'Es e il Super Io? E' la suddivisione della psiche secondo Freud. L'Es è la parte più istintiva, sede delle pulsioni; l'Io rappresenta l'identità realistica di sè come individuo; il Super Io rappresenta le esigenze esterne, sociali, le norme introiettate.
- Cos'è la psicoterapia? E' una pratica di cura dei problemi psicologici basata sulle teorie della psicologia. Per utilizzarla occorre una specializzazione.
- In psicoterapia lo psicologo ascolta solo? No, altrimenti si potrebbe fare psicoterapia anche dal barbiere, o davanti ad uno specchio... Lo psicologo usa tutti gli strumenti della comunicazione, e svariate tecniche terapeutiche, per provocare il cambiamento comportamentale oggetto del contratto terapeutico.
- Cos'è il contratto terapeutico? E' l'accordo inziale tra psicoterapeuta e paziente, in cui si stabiliscono tutte le regole della terapia, compresi gli obiettivi da raggiungere e gli aspetti economici.
- Come faccio a sapere se ho bisogno di uno psicologo? Esamina te stesso: se riesci a svolgere tranquillamente le tue occupazioni quotidiane di studio, di lavoro, familiari, senza particolari difficoltà; se hai buone relazioni con gli altri; se non ci sono problemi a livello delle funzioni primarie (alimentazione, sesso, sonno), se vivi serenamente le tue emozioni, allora non c'è bisogno di uno psicologo.
- Quando mi sento giù e non ho voglia di fare, si può parlare di depressione? Non è detto. Occorre esaminare meglio la situazione. Ci potrebbero essere altre spiegazioni, da problemi fisici, a disagio esistenziale, a esigenze insoddisfatte, ecc.
- Quanto dura una psicoterapia? Dipende da tante variabili, da poche settimane a più anni. Quello che è certo è che la psicoterapia deve dare risultati: se non ci sono miglioramenti ( concreti ), è inutile andare troppo avanti, si butterebbero solo soldi e tempo. In alcuni centri si pratica la psicoterapia breve, che ha la stessa efficacia dimostrata (spesso anche maggiore) di interventi più lunghi.
- Quanto costa una psicoterapia individuale? La parcella deve rientrare nel tariffario ufficiale. Orientativamente si va da un minimo di circa 45 euro ad un massimo ragionevole di circa 80 euro. Il paziente ha diritto al rilascio della fattura per i suoi pagamenti.
- La psicologia è contraria alla religione? Uno psicologo può essere credente o ateo, sono fatti suoi. La psicologia di per sè non ha alcun diritto di esprimersi sulla religione, può soltanto studiare il comportamento religioso, che è un'altra cosa. La psicologia è una scienza del comportamento, la religione ha un ambito diverso, che riguarda le grandi domande dell'uomo su se stesso, sulla vita, sull'eternità, su Dio. Qualche volta ci possono essere degli equivoci, tipo delle false depressioni che in realtà esprimono una ricerca religiosa. In tal caso la correttezza professionale impegna lo psicologo a non "curare" il paziente come se fosse depresso, ma semmai a sostenerlo e orientarlo con rispetto in una sua ricerca spirituale (che è una cosa che va fatta fuori dalla terapia, senza confondere le materie).