Modulare lo stress da esami ed evitare l'abbandono degli studi
L'ingresso nel mondo dell'università può rappresentare un banco di prova importante per molti giovani che decidono di intraprendere tale percorso formativo, a volte questo implica anche il trasferimento dal proprio luogo di origine in una nuova città, amplificando la necessità di maturare un maggior senso di responsabilità e buone capacità di gestione della propria autonomia. Paura, ansia e senso di inadeguatezza possono diventare a volte emozioni e vissuti difficili da modulare, fino a giungere ad un vero e proprio abbandono degli studi.
Studenti fuori sede: ansia e separazione dalla famiglia di origine
Molto spesso gli stati ansiosi legati alla vita universitaria sono intrecciati a doppio filo con l'essere uno studente fuori sede. Quella degli studenti fuori sede è una condizione che presenta numerose sfaccettature, contraddizioni e ambivalenze.
Diventare studenti fuori sede è un prova evolutiva importante per coloro che decidono di continuare il proprio percorso formativo lontano da casa. È una condizione che pone i ragazzi e le ragazze in una continua altalena emotiva, tra il bisogno di trovare una propria autonomia e la paura e le ansie del vivere lontani da un contesto familiare. Il motivo che accomuna tutti gli studenti fuori sede, trasferendosi, è la necessità di un cambiamento non solo materiale, ma soprattutto psichico.
Quella dei fuori sede è dunque un’esperienza in primo luogo di separazione: dalla famiglia di origine, dalla città in cui si è nati e in cui si sono sperimentate le prime relazioni significative, dagli amici, dai propri riferimenti sociali e culturali. Ma è anche e soprattutto una separazione emotiva la cui difficoltà di gestione può portare a sperimentare vissuti di solitudine, insicurezza e ansia. È molto importante costruire gradualmente la possibilità di mediare fra questi due mondi separati, quello da cui si proviene e quello che si sta scoprendo, avendo interiorizzato il proprio luogo di origine come un luogo non solo fisico ma uno spazio emotivo interno.
Un luogo, dunque, che rappresenti una base sicura e rassicurante, che si può lasciare per esplorare il mondo, ma in cui si può anche tornare ed essere di nuovo accolti.
Come si manifesta l’ansia da esame?
L’ansia da esame è molto diffusa tra gli studenti, fuori sede e non, ma a volte è così forte che si possono avere dei veri e propri comportamenti sintomatici e problemi di rendimento. I principali sintomi dell’ansia da esame sono:
- fisici: mal di testa, dolori addominali, nausea o diarrea, difficoltà respiratorie, accelerazione cardiaca. Si verificano anche irrequietezza, cambiamenti nella temperatura del corpo, sudorazione eccessiva, secchezza della bocca.
- psicologici: paura eccessiva, sensazione di inadeguatezza, bassa autostima. Si può avvertire timore della disapprovazione e del fallimento, voglia di scappare, pianto o risa incontrollati, nervosismo e irascibilità.
- comportamentali: agitazione ed incapacità a star fermi, insonnia, fumo eccessivo o abuso di sostanze
- cognitivi: si ha difficoltà di concentrazione, si avvertono tanti pensieri che corrono per la testa ma anche allo stesso tempo è possibile sperimentare una sensazione di tabula rasa. E’ frequente anche la tendenza a paragonarsi agli altri e la difficoltà ad organizzare i pensieri e le azioni.
Lo stress è una naturale risposta degli esseri umani per proteggerli in caso di pericolo. Questa modalità adattiva purtroppo non si rivela molto utile quando si tratta di affrontare un esame, perché il panico può destabilizzare e mettere a dura prova la nostra memoria e le nostre competenze.
Cosa causa l’ansia da esame?
L’ansia da esame si può sviluppare per diverse motivazioni:
- Le precedenti esperienze negative nello svolgimento di esami possono causare una riattivazione per cui si teme di ripetere l’esperienza negativa.
- La consapevolezza o il timore di non aver studiato sufficientemente può contribuire al manifestarsi dell’ansia da esame. Non ci si sente pronti ad affrontare la prova a causa dell’incapacità di autogestione, di inadeguate abitudini di studio, di un metodo di studio poco valido e della carenza organizzativa. Gli studenti forzati a prepararsi all’ultimo tendono ad avere meno fiducia in sé stessi rispetto a chi è sono stato in grado di seguire una preparazione strutturata.
- Ansia anticipatoria: durante i giorni prima dell’esame, alcuni studenti hanno paura di non ricordarsi nulla o di non riuscire a rendere adeguatamente tanto da sviluppare anticipatamente dell’ansia, sensazione che compromette la preparazione. Si ha poi paura di come l’ansia anticipatoria possa avere effetti sul proprio rendimento.
- Si sente che all’esame non viene valutata solo la propria preparazione, ma anche l’intelligenza e le capacità personali. Il proprio senso di valore e autostima sono collegati al voto positivo. Senza di esso, si teme di perdere la stima in sé stessi, di familiari e amici.
- Aspetti psicologici della personalità: scarsa autostima, tendenza a perfezionismo, paura del fallimento, pressioni da parte dei famigliari e compagni, tendenza a confrontarsi e essere competitivi possono generare ansia da esame.
Come gestire e affrontare l’ansia da esame?
Vediamo insieme alcune strategie utili per affrontare l’ansia da esame nel periodo della preparazione, nei momenti subito prima dell’esame e durante.
In tutti questi momenti, può capitare di vivere dei momenti di eccessiva attivazione psicofisica per cui si manifestano dei sintomi forti. In quei casi, è utile ricordare che, anche se sembra la cosa più importante del mondo, questo esame non vale lo sforzo psicofisico che si sta compiendo.
- Usare un buon metodo di studio: una buona preparazione permetterà di acquisire sicurezza. Gli esami diventano meno spaventosi quando si ha fiducia nel metodo di studio e nel livello di preparazione.
- Organizzare la preparazione evitando il last minute. Porsi degli obiettivi, pianificare il lavoro step by step e avere le scadenze sotto controllo aiuta a gestire l’ansia da esame.
- Sotto stress, il corpo rilascia grandi quantità di cortisolo che altera la velocità della memoria. Il cortisolo rimane a livelli adeguati se si riposa per un buon numero di ore, quindi, durante il periodo degli esami, conviene seguire ritmi regolari di vita anche per ridurre lo stress.
- L'ansia non è necessariamente un nemico da combattere, un certo livello di attivazione può essere funzionale per far convogliare le nostre energie sull'esame che stiamo andando ad affrontare.
- Può essere utile cercare il supporto della famiglia e degli amici per esplicitare le proprie paure e confrontarsi sulle realistiche preoccupazioni.
- Sperimentare Tecniche di rilassamento, training autogeno e yoga aiutano a porre il focus su sé stessi e a non farsi condizionare dai pensieri negativi e dall’ansia da esame.
- Può essere di aiuto visualizzare la situazione di esame, provando immaginare situazioni in cui affrontiamo e gestiamo eventuali imprevisti.
- E’ doveroso ricordare che la valutazione finale non è un giudizio sulla persona, ma unicamente sul rendimento della prova.
L’aiuto della psicoterapia per l’ansia da esame
Quando ci si rende conto che l’ansia da esame sta divenendo eccessiva, tanto da mettere in discussione il nostro percorso di studi, può essere importante richiedere un supporto psicologico. Il Consultorio Antera Onlus, nelle sue sede di Roma, Fiumicino e Monterondo accoglie studenti in difficoltà attraverso percorsi terapeutici che possano aiutare a comprendere quanto stia succedendo, mettendo a fuoco criticità e risorse della persona.