Venerdì, 10 Aprile 2020 10:13

Riscoprire se stessi in tempo di crisi

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Come affrontare le situazioni stressanti partendo dalla consapevolezza dei nostri bisogni

Nella lingua cinese il termine “crisi” è composto da due ideogrammi: il primo che significa pericolo e il secondo che significa opportunità (L. Marchino, M. Mizrahil, 2007); è possibile per noi immaginare di poter trasformare questa fase di crisi in un momento di evoluzione personale. La situazione che viviamo legata al Covid-19 può creare momenti di solitudine, di pensiero e riflessione che possono favorire un viaggio di conoscenza verso la nostra interiorità. In questo momento particolarmente difficile appare importante riconnetterci con noi stessi permettendo, cosi, il riemergere dell’autentico sé.

Il contatto profondo con la propria interiorità, il riconoscimento di ciò di cui si ha veramente bisogno diventa il primo passo per ri-sintonizzarsi con se stessi, per accogliere il vero nucleo e scegliere di incidere sulla propria quotidianità, assumendosi le responsabilità del nostro agire che deve diventare sempre più consapevole.

Un concetto chiave per il benessere è quello di “impermanenza” (L. Toller, 2010), ossia il principio secondo cui tutto è in continuo mutamento: la cose e le persone sono inserite in un movimento perenne dove nulla è immobile ed eterno. Le persone che entrano in uno stato di crisi perdono l’equilibrio e possono ritrovarne uno nuovo uscendo da essa solamente se riescono ad ascoltare se stesse e ad allontanare ciò che non è sano.

 

Dare una gerarchia ai propri bisogni e trovare un nuovo equilibrio

L’aumento della self awareness (consapevolezza) facilita la centratura su quello che si sta facendo e sul perché lo si sta facendo; le azioni frenetiche e meccaniche aumentano la produzione degli ormoni dello stress con conseguenze dannose sul corpo oltre che sulla psiche. Ascoltare il corpo e prestare attenzione a quello che accade momento per momento diminuisce lo stress aumentando la consapevolezza, la libertà di scegliere. L' importante diventa focalizzarsi e dare una gerarchia ai propri bisogni sviluppando la capacità di agire con autodeterminazione. Le domande utili che possono contribuire a mettere a fuoco le proprie esigenze sono:

  • Cosa voglio?
  • Cosa mi serve davvero?
  • Dove lo posso cercare?

La maggior parte delle persone mostra nel proprio quotidiano una grande insoddisfazione di sé. Molti si paragonano al modello di riferimento, all’ideale, alla tipologia alla quale ci si ispira e questo porta a correre sempre in modo quasi spasmodico per il raggiungimento di chissà quale obiettivo. Spesso ci si dimentica, però, durante questo correre di ciò che si ha, di ciò che nel tempo si è costruito con fatica e con forza d’animo, accantonando le persone vicine e i momenti quotidiani carichi di emozioni importanti.

Questi giorni percepiti spesso come lunghi, interminabili, caratterizzati da paura e ansia lasciano spesso solo spazio alla noia persistente, noia che ci indica che dobbiamo trovare un nuovo modo per ridare stimoli alla nostra vita. Un forte appello riguarda la possibilità di dare ora nel quotidiano uno spazio per le attività genuine, per ritrovare le cose che ci piacciono e che nel tempo sono state sepolte da una miriade di impegni quotidiani. Riscoprire allora la parte autentica, il bambino che è in noi, diventa una finalità essenziale per ritrovare un nuovo equilibrio.

 

Sospensione dell'autocritica: le affermazioni negative che ostacolano le nostre potenzialità

Essere in grado di separarsi dai mille riflessi della mente, svuotandola completamente dai pensieri dà la possibilità di sospendere il continuo giudizio e la critica su di sè. L’auto-rivalutazione personale conduce a un nuovo equilibrio e ad una ritrovata autonomia. Dobbiamo essere promotori della nostra crescita e della nostra evoluzione: “una crescita direzionale che include movimenti verso la realizzazione e il pieno compimento e perfezionamento delle capacità interiori e del potenziale dell’individuo” (Rogers, 1963).

Dire stop all’autocritica, alle parole che ci ripetiamo e che si concretizzano in comportamenti, ruoli e schemi permette di uscire fuori da quegli schemi che nella quotidianità creano una continua prigione. La consapevolezza di questo emerge permettendo alla persona di avere la libertà e la responsabilità delle scelte rispetto ai veri desideri e bisogni. Essere se stessi significa sfruttare tutto ciò che veramente le proprie potenzialità portano ad essere.

Possiamo sottolineare, quindi, come sia importante riconoscere per stare bene come primo passo soprattutto le affermazioni negative su di noi e individuare i nostri pensieri che diventano critica patologica. Volersi bene diventa condizione necessaria e indispensabile per essere a proprio agio nel mondo e con se stessi; rappresenta una base importante per la fiducia in noi e per la nostra autostima; significa sapersi ascoltare, conoscersi, verificare se i nostri comportamenti, le nostre scelte, i desideri e i bisogni che riconosciamo abitualmente come nostri, lo sono veramente, se corrispondono cioè alle nostre attitudini, alla nostra natura più intima e alla nostra sensibilità (Giusti, Perfetti, 2004).

 

Come fronteggiare gli eventi e modulare la risposta di stress

Nel caso di forte presenza di stress ci sono risorse che aiutano a fronteggiare gli eventi, chiamate “fonti di resistenza” o “ moderatrici della risposta di stress” ( Giusti, Di Fazio, 2008). Tra i punti di forza che ci permettono di avere un efficace stile di coping (fronteggiamento) troviamo:

  • il pensiero positivo: siamo spesso impegnati in un dialogo mentale che la maggior parte delle volte è negativo, fondato su autocritiche e giudizi; questo ci porta ad essere spesso immobili nel nostro percorso di crescita; liberare la mente dalle negatività diventa imperativo per la salute poiché ci permette di valorizzare le risorse interne;
  • la stima di sé: la persona con una buona autostima ha una positiva valutazione di sé e delle caratteristiche che la qualificano, ha fiducia nelle proprie potenzialità e nella capacità di affrontare le situazioni; investe creativamente le sue energie attivandosi in cose che tengono in considerazione i suoi bisogni e la sua salute;
  • l'assertività: è la capacità di comunicare in modo diretto, appropriato e onesto le proprie opinioni, i proprio pensieri e sentimenti, rispettando i diritti altrui. Si differenzia dal comporta mento passivo tipico delle persone che hanno poca fiducia in sé e non sono capaci di dire ciò che realmente pensano e vogliono, accumulando sentimenti di delusione e rabbia (Giusti, Testi, 2006). La persona assertiva sa esprimersi quindi in modo efficace e autentico, sa ascoltare e chiedere sapendo esprimere i propri bisogni ed esigenze.

In conclusione possiamo sottolineare come ritrovare una centratura rispetto ai nostri reali bisogni e desideri e migliorare il nostro stile di coping può permetterci di affrontare e gestire al meglio le situazioni stressanti, riuscendo a cogliere nel momento di crisi un'opportunità di cambiamento.

Giusti E., Testi A. ( 2006) L’autostima, l’assertivita’, l’autoefficacia. Vincere quasi sempre con le treA. Sovera, Roma.

Rogers C. ( 1951) Client centered therapy. Houghton Mifflin, Boston.

Toller L. (2010) Volersi bene. Come amare la parte piu autentica di noi stessi. Sovera edizioni.

Giusti E. Perfetti ( 2004) Ricerche sulla felicità. Come accrescere il benessere psicologico per una vita più soddisfacente. Sovera, Roma.

Marchino L., Mizrahil M. ( 2007) Counseling. Trasformare i problemi in soluzioni. Frassinelli, Trento.

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