Venerdì, 24 Luglio 2020 07:10

Perdita del lavoro: come poter gestire gli effetti psicologici e affrontare la situazione

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La perdita del lavoro è un evento fortemente stressante, molto spesso il nostro lavoro è molto di più di un semplice strumento per il nostro sostentamento economico. Influenza il mondo in cui noi vediamo noi stessi e anche la percezione di coloro che ci circondano. Il nostro lavoro partecipa a strutturare il modo in cui diamo significato alle cose e senso ai nostri valori. Ecco perché perderlo spesso può inscriversi all'interno delle esperienze con un maggior impatto emotivo all'interno della nostra vita.

La perdita di lavoro, improvvisa o no, che sia, genera in ogni persona un insieme di sentimenti di smarrimento misti a rabbia e sconforto, che sono difficili da affrontare nell’immediato e che se non ben gestiti, sul lungo termine, possono portare a blocchi e problematiche psicologiche anche importanti.

 

Effetti della perdita del lavoro

La perdita del lavoro va ad incidere sul benessere generale degli individui modificandolo, con ripercussioni sulla salute sia fisica, che psicologica. Molti studi presenti in letteratura hanno indagato gli effetti psicologici e vissuti emotivi caratteristici degli individui che vivono questa condizione. Molto spesso le persone avvertono:

  • senso di fallimento e frustrazione
  • sentimenti di vuoto
  • sensazione di inadeguatezza e di inutilità
  • vissuti di sconfitta e di rassegnazione
  • peggioramento dell’autostima e aumento del senso di inferiorità
  • sensazione di impotenza
  • perdita della fiducia in sé stessi, negli altri, nella società e nel futuro
  • vissuti emotivi di vergogna e senso di colpa
  • sentimenti di rivalsa e di vendetta rispetto alla società.

La vergogna determina un isolamento affettivo, per cui le persone vengono emarginate o si autoescludono per paura di essere giudicate o non capite, una condizione che paralizza e impedisce di mettersi in gioco nuovamente. Questo accentua ancora di più la solitudine e la possibilità di costruire relazioni d’amicizia, già compromesse a causa della mancanza di un lavoro.

Il senso di colpa scaturisce dalla convinzione di non essere stati capaci di mantenere il proprio posto di lavoro e di non poter così garantire alla propria famiglia e a sé stessi le stesse possibilità economiche e la stessa immagine sociale. Inoltre, a fronte di un sistema che promuove come valori la ricchezza e lo status symbol, chi non ha un lavoro tende a un ripiegamento su di sé e a ritenersi colpevolmente inadatto e senza un posto nella società.

E' molto importante innanzitutto poter riconoscere e sintonizzarci con i nostri vissuti negativi, concedendoci di poter condividere con le persone a noi più vicine quanto ci sta accadendo.

 

Rischi psicopatologici legati alla disoccupazione

Gli individui disoccupati più vulnerabili e con meno risorse, sono maggiormente predisposti ad una esacerbazione di questi vissuti emotivi negativi, i quali potrebbero evolvere in disturbi psicopatologici conclamati, soprattutto se non riconosciuti e opportunamente trattati.

I disturbi psichici più spesso riscontrati sono l’ansia e gli attacchi di panico, i disturbi del sonno, forme di somatizzazione, stress e, soprattutto, la depressione, individuato come il problema  più diffuso in correlazione con la perdita del lavoro.

 

Come poter affrontare al meglio la perdita del lavoro?

La perdita del lavoro non è un giudizio su sè stessi, e sul proprio valore come persone. E’ un evento inscritto all'interno di uno specifico contesto, rapportato ad un mercato che cambia e che non riesce più a sostenere in maniera continuativa progetti e risorse o connesso ad esempio una situazione di emergenza e cambiamento generalizzato come quella legata al Covid-19. E' importante tenere in considerazione gli elementi contestuali che non dipendono dalla nostra volontà, ma allo stesso tempo mettere a fuoco cosa è in nostro potere fare di nuovo e diverso per cambiare la situazione e renderla più proficua per noi stessi. La perdita di lavoro può aiutare la persona nella costruzione della propria autonomia di pensiero e di azione, permette di allenare il proprio spirito di adattamento e il senso di intraprendenza.

Spesso può rivelarsi utile un percorso di counseling e ri-orientamento al lavoro che consenta di fare un bilancio delle proprie competenze per comprendere al meglio come indirizzare la propria ricerca di un nuovo impiego, oppure investire nella formazione, acquisendo nuove competenze  per proporsi in nuovi ruoli e aprirsi nuove opportunità di lavoro.

Nel caso in cui invece la persona si trovi già in uno stadio in cui la sua autostima sia stata fortemente indebolita e sia sopraggiunta una sintomatologia ansiosa e/o depressiva che non gli consente di intraprendere azioni efficaci e mirate come quelle sulla quali abbiamo riflettuto,  potrebbe essere necessario avvalersi di un supporto psicologico. Questo può aiutare la persona a superare l’emotività negativa legata alla situazione, lavorare per un rafforzamento dell’autostima e aiutarla a riattivare tutte le proprie risorse positive e strategiche per affrontare il futuro e trovare una nuova stabilità sia lavorativa che psicologica.

Il Consultorio Antera Onlus, nelle sedi di Roma, Monterotondo e Fiumicino offre la possibilità di incontrare psicologi e psicoterapeuti esperti nelle difficoltà legate alla perdita del lavoro, accogliendo e accompagnando gli individui all'interno di percorsi costruiti ad hoc sulla persona.

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