Mercoledì, 29 Aprile 2020 10:43

Genitori e adolescenti: le relazioni sociali al tempo del Covid19

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Come affrontare e gestire l'isolamento sociale

“Sono solo un adolescente e mai avrei pensato di non uscire con i miei amici per tutto questo tempo”…

E’ questo l’incipit di una lettere scritta da un adolescente ai tempi del Covid 19, una lettera dove si susseguono diverse emozioni, confusi pensieri e nuove esperienze. Una lettera probabilmente molto rappresentativa dello stato emotivo di tanti adolescenti che fanno i conti con questa emergenza e con le fatiche che essa comporta.

Tutti noi ci siamo trovati a dover affrontare stravolgimenti del nostro quotidiano, si tratta di una situazione nuova ed inedita per tutti e questo può far sentire ansiosi, isolati e amareggiati.

 

Tecnologia: risorsa fondamentale, ma attenzione ai rischi

Come oramai tutti sanno l’adolescenza è un periodo difficile, ed essere un adolescente al tempo del Covid19 è di gran lunga faticoso, ma al contempo può essere anche una grande sfida. Vediamo insieme perché.

La tecnologia, in questo momento, sta garantendo un senso di comunione e di solidarietà e sta veicolando messaggi molto positivi e di speranza. Dunque l’uso delle tecnologie digitali si presenta come un’opportunità per promuovere il mantenimento delle relazioni sociali particolarmente importanti in questa fase della vita degli adolescenti.

E come si sa, su questo uso delle tecnologia, molti adolescenti sono stati, da sempre, tanto “esperti” ed “iperconnessi”. Noi adulti abbiamo spesso detto che gli adolescenti odierni sono una “generazione digitale”, e se oggi in questa emergenza possono sembrare meno in difficoltà rispetto alla realtà virtuale, e più facilitati a stare in relazione con il mondo fuori da casa, ciò non vuol dire che non risentano emotivamente degli effetti di questa emergenza. Possono essere connessi con il mondo fuori, con la scuola, con gli amici, essere online tantissime ore al giorno ma vivono comunque un isolamento sociale dato dalla mancanza di relazioni giocate in presenza dell’altro, sperimentano un vuoto dato dall’assenza di svaghi e dal gruppo dei pari.

Il rischio per gli adolescenti, impossibilitati a uscire e quindi a passare il proprio tempo libero fuori casa, è quello di rifugiarsi in un uso smodato di smartphone e dispositivi elettronici ed incappare in quella che è stata definita“overdose digitale”, con effetti simili ad una vera e propria dipendenza da tecnologie. Nel caso in cui guardare la tv, giocare ai videogame, passare il tempo con lo smartphone, il PC o il tablet diventano le attività predominanti, possono acuire la messa in atto di stili di vita che potrebbero aumentare il rischio di sovrappeso, problemi osteoarticolari, disturbi del sonno, comportamenti aggressivi, irritabilità e difficoltà di concentrazione, attenzione e comprensione.

 

Cosa è quindi opportuno fare per affrontare e gestire l'isolamento sociale?

È fondamentale, quindi, stabilire dei limiti nell’utilizzo dei dispositivi virtuali, riconoscendone però il loro valore. E’ pertanto necessario impostare un piano giornaliero con tempi certi di condivisione e di studio in autonomia, è opportuno attivare o mantenere alcune abitudini che permettano di scandire il tempo e organizzare al meglio la giornata, come per esempio dedicarsi allo studio per il proseguo dei programmi scolastici, ascoltare musica, leggere, praticare un hobby, si possono riscoprire i rapporti con coloro che vivono con noi ma di cui sappiamo sempre meno, perché presi dalla fretta e distratti dalla tecnologia che ci circonda.

 

Perchè può essere una sfida evolutiva per gli adolescenti?

È stato chiesto anche agli adolescenti di stare a casa, di interrompere le loro relazioni esterne, di stare “imprigionati” proprio in una fase della vita che per definizione è nel fuori, dove si vive di esplorazione e di relazione. Ma per loro, dentro questo sacrificio c’è anche un allenamento alla vita, perché si stanno imbattendo nella dimensione della responsabilità e del sacrificio in maniera potente e questo rappresenta un’importante sfida evolutiva.

 

“Gestire” la noia con le proprie emozioni

Per i ragazzi, la noia di questi giorni può essere una buona occasione per imparare a stare con le proprie emozioni, imparare a “sentirsi” e a riconoscere i propri bisogni al di là di quello che viene continuamente imposto.

 

Che ruolo hanno i genitori in questo momento emotivamente così difficile anche per gli adolescenti?

I genitori sono chiamati a contenere e aiutare a gestire le eventuali difficoltà emotive dei loro figli adolescenti, filtrando le proprie angosce e instaurando comunque un dialogo fondato sull’onestà dei vissuti che essi stessi sperimentano durante questa situazione.

Alcune piccole indicazioni per un adolescente:

  1. Creati delle distrazioni e dai spazio alla tua creatività;
  2. Trova nuovi canali per rimanere in contatto con i tuoi amici;
  3. Tecnologia, si ma non troppo: si consiglia di programmare una pianificazione del tempo che si trascorre davanti agli schermi insieme ai tuoi genitori, proteggendoti così da “un'overdose digitale”;
  4. Concentrati su te stesso e trova modi innovativi per trascorrere questo nuovo tempo a disposizione: si potrebbe fare una lista di tutte le attività che si desiderano fare, cose nuove che si vorrebbero imparare, libri da leggere o audiolibri da ascoltare, possibili corsi on line da seguire in base ai tuoi interessi etc.
  5. Esterna le tue emozioni: quando ci troviamo ad affrontare emozioni difficili, l’unico modo per superarle è attraversarle. Va avanti e sii triste, e se riesci ad accettare di essere triste, allora potrai iniziare a sentirti presto meglio.

Fonti:

UNICEF

L’Organizzazione Mondiale della Sanità

Il Sole 24 ore

Askanews – Agenzia stampa nazionale