Mercoledì, 23 Maggio 2018 21:25

Ansia da prestazione, chi potrebbe soffrirne e in quali circostanze.

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COS'È L’ANSIA DA PRESTAZIONE?

L’ansia è, per definizione, l’anticipazione di un pericolo, quindi ogni condizione di ansia è in qualche modo anticipatoria, caratterizzata da una sensazione di disagio, angoscia e paura che si presenta al solo pensiero di dover affrontare in un futuro più o meno lontano, una situazione considerata rischiosa o altamente spiacevole. Può essere favorita da un fattore scatenante fisico o mentale e comporta il rifiuto da parte della persona colpita, di cogliere varie occasioni. L’ansia da prestazione si presenta come una combinazione di pensieri, emozioni, sensazioni fisiche e impulsi di evitamento della situazione ansiogena. La conseguenza peggiore è l’evitamento, cioè la tendenza a rinunciare a fare esperienze importanti per la nostra vita o viverle con malessere. Qualsiasi situazione della nostra vita quotidiana può essere causa di ansia da prestazione: i viaggi, il sesso, lo sport, la scuola, il lavoro, ecc.

 

ANSIA DA PRESTAZIONE SESSUALE

Per ansia da prestazione sessuale si intendono tutte quelle difficoltà di ordine psicologico e fisico nel momento in cui si è consapevoli che si andrà incontro ad un atto sessuale. Il risultato è una concezione distorta dell’atto amoroso, che diventa una messa alla prova delle proprie capacità sessuali per il partner o per se stesso. In alcune situazioni il piacere del partner può diventare più importante di tutto il resto, scatenando così la necessità di impegnarsi, anche in modo ossessivo, in una prestazione che non può assolutamente essere deludente. Se questo si dovesse verificare, il giudizio negativo contro noi stessi potrebbe portare all’instaurarsi di un circolo di autosvalutazione nel quale ciò che temiamo possa accadere, accadrà. La paura dell’insuccesso, richieste troppo esigenti, mancanza di coinvolgimento o familiarità con il partner e stress possono così tradursi in disfunzioni erettili, eiaculazione precoce, difficoltà o impossibilità di raggiungere l’orgasmo per l’uomo. L’ansia da prestazione nella donna, invece, non le impedisce di portare a termine il rapporto sessuale, ma le provoca un profondo disagio. Il meccanismo che sta alla base del disturbo è simile in entrambi i sessi, la differenza è che nelle donne i sintomi, anche essendo abbastanza evidenti, vengono tenuti nascosti per vergogna o sottovalutati. I più frequenti sono riduzione del desiderio e scarsa lubrificazione, che determina secchezza vaginale e dolore durante i rapporti causati spesso da insicurezza relativa alla propria performance sessuale, dalla paura di non eccitarsi, di provare dolore o di non raggiungere l’orgasmo.

 

ANSIA DA PRESTAZIONE SCOLASTICA

L’ansia da prestazione scolastica racchiude in sé la paura dell'insuccesso, del giudizio negativo, di essere ridicolizzati, di non essere all’altezza delle aspettative di genitori e insegnanti. Questo si traduce in strategie e condotte disfunzionali, ma anche in sintomi fisici quali mal di testa, tremori, pianti, insonnia, crisi di panico e talvolta anche febbre e nausea. I momenti cruciali del percorso scolastico che potrebbero portare ad ansia da prestazione sono l’inizio della scuola primaria (tra i 5 e i 7 anni), l’inizio della scuola secondaria di I grado (10-11 anni), l’inizio della scuola secondaria di II grado (13-14 anni) e in generale tutti i passaggi tra la fine di un percorso scolastico e l’inizio di uno nuovo. Il bambino o ragazzo colpito da ansia da prestazione scolastica può avere molte difficoltà ad esprimere ciò che prova, anche perché in molti casi i sintomi possono essere confusi con i “capricci” dai genitori, portando ad un circolo vizioso di ansia che potrebbe sfociare in una sofferenza intensa da parte del bambino.

 

ANSIA DA PRESTAZIONE SPORTIVA

L'ansia da prestazione sportiva si manifesta nella maggior parte dei casi in giovani atleti poco abituati alle competizioni, ma anche i più esperti possono soffrirne. La sensazione di inquietudine e la paura dell’insuccesso, può portare ad un profondo senso di inadeguatezza che può pregiudicare non solo la performance sportiva, ma anche molte situazioni della vita quotidiana dell'atleta fino ad estendersi all’intera carriera. Il rischio maggiore è quello di arrivare ad estendere queste sensazioni di malessere ad ogni sfera della vita, non più solo a quella sportiva.

 

ANSIA DA PRESTAZIONE LAVORATIVA

L’ansia sul posto di lavoro può essere una condizione normale e transitoria quando, per esempio, si inizia una nuova esperienza o quando la mansione affidata è molto importante o complessa. I sintomi dell’ansia da prestazione lavorativa sono in genere angoscia, paura, sensazioni di incapacità, che talvolta sfociano in veri e propri attacchi di panico e non si attenuano nè con l’esperienza nè con i feedback positivi del datore di lavoro o dei colleghi, ma solo durante il fine settimana o l’inizio delle ferie, per poi ripresentarsi nel momento in cui si deve tornare sul posto di lavoro. Un altro sintomo che può presentare chi soffre di ansia da prestazione lavorativa è la tendenza a “ruminare” prima, durante e dopo il lavoro interpretando tutto ciò che viene detto o fatto in chiave negativa. Questo tipo di ansia può generalizzarsi a tutte le possibilità di lavoro presenti e future. Generalmente chi ne soffre tende a portare sia il lavoro che le proprie frustrazioni nel nucleo familiare apparendo stanchi, frustrati, troppo silenziosi o logorroici rischiando di compromettere così le proprie relazioni affettive. In conclusione chiunque potrebbe soffrire di ansia da prestazione in molte situazioni quotidiane, la cosa importante è chiedere consiglio su come gestirla e/o superarla prima che diventi generalizzata e invalidante andando ad intaccare diverse aree della vita.

Tutte queste difficoltà possono essere trattate con successo rivolgendosi a specialisti psicoterapeuti che, affrontando le difficoltà che stanno alla base dell’ansia, possono aiutare a ridimensionare le paure e ad accettare la possibilità di essere accettati socialmente anche se non “perfetti”.

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