Alla conclusione di questo primo colloquio preliminare, di solito l'utente "sente" già se vuole continuare con quello psicoterapeuta e iniziare così la sua terapia.
A sua volta lo psicoterapeuta può essere in grado di avere una valida ipotesi diagnostica di quella persona, già durante quel primo colloquio e può fornire le prime indicazioni sulla terapia proposta. A volte egli può anche convincersi che non è indicato, per quella persona e in quel caso, un trattamento psicoterapeutico e, in questo caso, lo comunicherà all'utente, consigliandogli vie alternative.
Nei casi in cui la persona era già venuta intenzionalmente a chiedere soltanto un incontro di consulenza, ovviamente non si concluderà il colloquio con un'ipotesi di progetto terapeutico e non vi sarà un seguito. Tuttavia, a volte, la persona viene al colloquio convinta di necessitare esclusivamente di consigli, ma in realtà scopre e capisce che vi è necessità di cura. In questi casi è compito dello psicoterapeuta esprimere e spiegare il proprio parere.
l'utente e lo psicoterapeuta concordano per l'inizio della psicoterapia
Nei casi in cui sia l'utente che lo psicoterapeuta concordano per l'inizio della psicoterapia, l'utente, al termine del primo colloquio, andrà a concordare e fissare i prossimi appuntamenti. L'utente viene informato che normalmente i prossimi tre appuntamenti saranno destinati all'indagine più approfondita di tutto ciò che lo riguarda e che durante il tempo dei prossimi tre appuntamenti probabilmente gli verranno proposti uno o più tests psicologici, così come a volte può essere necessario un controllo medico e, a secondo i casi, delle analisi cliniche.
In pratica, il tempo seguente il primo colloquio e in media corrispondente a tre sedute ( così si chiamano gli incontri di psicoterapia ), è destinato all'indagine approfondita, agli accertamenti clinici e dunque al perfezionamento della diagnosi.