Lunedì, 16 Dicembre 2019 16:49

Vivere bene la terza età - Pillole dello Psicologo

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La terza età nella società moderna

Il passaggio dalla mid-life alla vecchiaia è attualmente più graduale che nel passato, sia per l'aumento della durata media della vita, sia per il prolungamento dell'età lavorativa. La vecchiaia è caratterizzata da una serie di perdite quali il pensionamento, la vedovanza, la perdita progressiva di amicizie, ma rappresenta anche quella fase del ciclo di vita in cui la persona arriva ad un'autentica maturazione, con lo sviluppo di nuove possibilità e l'attivazione di nuove risorse.

 

Eventi critici e risorse nella terza età

Tra gli eventi più stressanti che l'anziano deve affrontare in questa fase del ciclo di vita c'è soprattutto il pensionamento, che viene vissuto come “perdita” dalla maggior parte delle persone.

Il pensionamento in genere si articola in tre fasi:

  1. “luna di miele”, in cui ci si sente felici di questa “grande vacanza”;
  2. “terribile catastrofe”, quando ci si rende conto della realtà;
  3. “processo di riadattamento”.

Il pensionamento può essere un'occasione per riprendere ciò che si era interrotto oppure l'inizio di nuove esperienze, per esempio ricominciare gli studi presso l'Università della terza età oppure frequentare dei corsi di ballo (che oltre ad offrire la possibilità di imparare e divertirsi, danno l'occasione di conoscere persone nuove e rappresentano un'occasione di incontro) oppure altri corsi quali botanica, pittura ecc. che permettono di riprendere a fare o imparare nuove attitudini che possono donare nuove energie.

Tra gli altri eventi critici che caratterizzano la terza età possiamo considerare l'allontanamento dei figli dalla casa dei genitori e fra quelli più dolorosi troviamo certamente la perdita del proprio coniuge. In quest'ultimo caso bisogna affrontare una duplice perdita: da un lato quella affettiva, legata alla perdita di una persona importante, con la quale si è costruita la propria esistenza e dall'altro quella del ruolo di marito o moglie, che potrebbe aver rappresentato dopo il pensionamento il ruolo primario di identificazione sociale. Questo richiede una serie di riadattamenti e bisogna evitare l'isolamento per far fronte alla solitudine.

 

Sessualità nella terza età

Invecchiare non significa perdere il desiderio sessuale, poiché se in buona salute le persone si mantengono sessualmente attive per tutta la vita. Intorno a questa tematica ci sono una serie di stereotipi e pregiudizi che portano le persone anziane a smettere di parlare di sessualità, in molti casi non la condividono con nessuno e in altri la abbandonano definitivamente. Per vivere in modo sano la sessualità nella terza età, è fondamentale conoscere e accettare i cambiamenti che avvengono nel corpo col passare del tempo. Essere consapevoli di tali cambiamenti fisici e prenderne coscienza rispetto alla propria persona è fondamentale per confrontarsi con il complesso di idee stereotipate che riguardano il piacere nella terza età e che possono indurre a un rifiuto della sessualità.

Di solito, la paura maggiore degli uomini è quella di non avere l’erezione o di non riuscire a mantenerla. Mentre quella della donna è vincolata all’aspetto fisico, vale a dire, nel non sentirsi attraente o sensuale. Sicuramente l’età è collegata a certi cambiamenti inevitabili, ma proprio per questo è necessario affrontarli con naturalezza.

In alcuni casi il disagio legato ai mutamenti della terza età può trasformarsi in un vero e proprio malessere e diventa importante poter chiedere aiuto e avvalerci del supporto di un professionista.

 

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